Generazione F      Quando l’orologio va al contrario

 Ripropongo qui un mio Editoriale di oltre tre anni fa dove affrontavo l’argomento “tempo”. Le mie considerazioni a riguardo restano le stesse, se non ancor più rafforzate, e pertanto le trascrivo volentieri in questo numero. (M. L.)

C’è un film che mi affascina: “ll curioso caso di Benjamin Button”. Un orologio con le lancette al contrario è legato al sortilegio di un bambino che nasce anziano e, giorno dopo giorno, ringiovanisce. Il film del 2008, diretto da David Fincher e basato sul racconto di Francis Scott Fitzgerald, è ambientato a New Orleans alla fine della Grande Guerra. Il protagonista è un neonato che nasce con le sembianze e le patologie di un novantenne e, crescendo, pian piano, anno dopo anno, ringiovanisce. “Il curioso caso di Benjamin Button” insegna che il tempo è una convenzione umana. Sono i tempi interiori, quelli di cui parlava Proust in Alla ricerca del tempo perduto, che scandiscono il ritmo della vita, dell’amore e delle trasformazioni della mente, che non è sempre in sintonia con quelle del corpo e del fisico.

A Santa Maria del Fiore a Firenze c’è un orologio che “va al contrario”: ci sono 24 ore, scritte in numeri romani, in ordine crescente ma antiorario (Paolo Uccello, 1442)

Perciò il bilancio di quest’ultimo anno verte sulle domande “chi sono, mi piaccio, che cosa posso fare per stare sempre meglio con me stessa e con gli altri?” Già nell’editoriale dell’ultimo numero del 2019 proponevo un anticonvenzionale “Che Natale sei? ”invece dell’usurato “Che Natale fai?”. A maggior ragione iniziamo quest’anno chiedendoci chi siamo. Io, evviva l’immodestia, sono diventata ancor più meravigliosamente leggera, curiosa, ilare e anche “palpitante”. L’hanno già detto in tanti, ma val la pena di ricordarlo: la magia o la biologia non possono nulla sulle leggi del cuore, e sul fatto che l’uomo possa impadronirsi del tempo, plasmandolo, vincendolo, senza sconfiggere l’ineluttabilità della morte, ma conquistando i propri giorni uno ad uno nella vita. Amando, soffrendo, ridendo. Anche chiedendo aiuto. Ciò che avevamo ritegno di esternare da giovani, è questa la bella notizia, non è tabù. SIAMO noi Generazione F. Fortunati, folli, fighi più che mai. Auguri! 

                                                                              Minnie Luongo

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