Ieri è storia… domani è un mistero… oggi è un regalo ed è per questo che si chiama presente. Le parole di “Kung-Fu Panda”, contengono una saggezza sorprendente e toccano un nervo profondamente radicato nella psiche umana: la nostra relazione con il tempo.
Di Flavia Caroppo – giornalista, corrispondente da New York

Come molte verità universali, la frase pronunciata dal Maestro Oogway, la tartaruga del film a cartoni animati Kung-fu Panda (che pare, però, essere stata pronunciata da Eleanore Roosevelt qualche decina di anni prima) è una di quelle affermazioni che molti danno per scontata, senza realmente fermarsi a riflettere sulla sua essenza.
In realtà la nostra incapacità di vivere nel presente è una lotta con cui tutti possiamo identificarci.
Vivere nel presente: una sfida per molti di noi
“Anche i ricchi piangono”, era il titolo di una famosa telenovela degli anni ’80, e non importata essere ricchi o poveri, belli o diversamente belli, giovani o giovani over 60, ciascuno di noi è spesso preda di rimpianti o nostalgici ricordi del passato, oppure siamo ansiosi e preoccupati per il futuro.
Questa tendenza non è solo filosofica, ma ha radici scientifiche. Dal punto di vista neurologico, infatti, il nostro cervello è cablato per prevedere il futuro basandosi sul passato. Questo era essenziale per la nostra sopravvivenza quando dovevamo anticipare pericoli come animali predatori. Tuttavia, in un’epoca moderna, questo ci tiene ancorati a momenti che non esistono più o che non sono ancora avvenuti, impedendoci di vivere appieno l’attimo presente, il “qui e ora”.
Percezione del Tempo e Età
Come percepiamo il tempo varia in base alla nostra età. Durante l’infanzia e l’adolescenza, sembra che il tempo si muova lentamente. Ve lo ricordate quando l’attesa per un compleanno, Natale o una vacanza sembrava interminabile? Da bambini e adolescenti, ci sentiamo intrappolati in una sorta di limbo, con la sensazione che diventare adulti sia un processo infinitamente lento.
Al contrario, a partire dai 40 anni, molti riferiscono che il tempo “voli”, con giorni, mesi e anni che passano in un batter d’occhio. Tipo che cominciate a pensare al pranzo di Natale mentre state ripulendo il frigo portatile usato per il pranzo di ferragosto.
Questa percezione alterata è dovuta in parte al modo in cui il nostro cervello elabora nuove esperienze rispetto alle routine consolidate. Ogni nuova esperienza da giovani sembra rallentare il tempo, mentre la routine dell’età adulta lo accelera.
Anche le esperienze emotive, inoltre, possono distorcere la nostra percezione del tempo. Gli attimi di gioia possono sembrare effimeri, mentre i momenti di dolore possono sembrare interminabili. Eppure, è questa stessa elasticità che ci ricorda la potenza e il mistero del tempo stesso.
La Ricerca della Giovinezza Eterna
E poi c’è la battaglia culturale con il tempo, simbolizzata in modo preminente da “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde, la storia di un uomo che rimane giovane mentre un ritratto nascosto invecchia e porta i segni della sua corruzione e peccato. Questa ossessione riflette la nostra riluttanza collettiva ad accettare la natura transitoria della vita.
Oggi non è più il caso di ricorrere a polverosi quadri nascosti in cantina. L’avvento della chirurgia plastica ha offerto a tutti la promessa di una sorta di “Fontana della Giovinezza”, dando la possibilità di combattere i segni ineluttabili del tempo e di mantenere un aspetto giovane.
Nel corso degli anni, la chirurgia plastica è passata dalla correzione di deformità a procedure eletto-cosmetiche che promettono di ritardare o persino invertire l’invecchiamento.
La ricerca di un aspetto senza tempo
Facelift, blefaroplastica, liposuzione, filler e iniezioni di botox sono solo alcune delle procedure richieste da coloro che cercano di catturare e conservare la loro giovinezza a tutti i costi.
Per alcuni, la chirurgia plastica è un mezzo per riguadagnare la fiducia in se stessi, migliorando aspetti del corpo con cui non si sono mai sentiti a proprio agio. Per altri, può rappresentare una risposta alla pressione sociale che glorifica la giovinezza e stigmatizza l’invecchiamento.
La rappresentazione dei media delle celebrità “senza età”, che appaiono impermeabili al tempo, ha ulteriormente intensificato questo desiderio di giovinezza. Ma a volte la ricerca ossessiva di un aspetto giovane può portare a decisioni impulsive e risultati innaturali. Molti attori e attrici, sotto la pressione di rimanere eternamente giovani, si sono sottoposti a procedure estetiche estreme, a volte con risultati disastrosi. Date un’occhiata alle immagini qui sotto!


Il tempo è… relativo!
Il tempo ha affascinato filosofi, scienziati e artisti per secoli. Albert Einstein una volta ha scherzato dicendo che “Il tempo è ciò che accade quando nient’altro accade”. Douglas Adams, autore di “Guida galattica per gli autostoppisti”, ha osservato: “Il tempo è un’illusione. L’ora del pranzo, doppiamente tanto”.
E ancora ad Albert Einstein è stata attribuita la seguente battuta: “Quando una ragazza ti siede sulle ginocchia per cinque minuti, ti sembrerà cinque secondi. Ma se metti la mano su una stufa per cinque secondi, ti sembrerà cinque ore. Questo è il tempo relativistico.”
La Ricetta della Giovinezza Eterna
Nonostante la nostra ossessione per ritardare l’invecchiamento, la vera ricetta della giovinezza eterna non risiede nelle creme o negli interventi chirurgici. Piuttosto, si trova nel vivere pienamente il momento presente, nel coltivare relazioni sincere, nel ricercare esperienze che arricchiscono l’anima; abbracciando ogni esperienza, ogni emozione e ogni lezione che la vita ci offre.
Poiché, come ci ricorda Kung-Fu Panda, il presente è veramente un regalo. E forse, accettando questo dono, possiamo trovare una sorta di eternità nel qui e ora.