Un libro di Roberta Villa da leggere tutto l’anno
Di Paola Emilia Cicerone – giornalista scientifica

Che cosa meglio di un libro, quando non si sa che regalare? Meglio ancora se si tratta di un libro autorevole ma di piacevole lettura, serio ma non troppo impegnativo: da spizzicare secondo la curiosità o per rispondere a domande specifiche. Un libro come il Controglossario di medicina di Roberta Villa ( Gribaudo 2023) reperibile in libreria e sui principali siti (come www.amazon.it/Controglossario-medicina-viaggio-pensiamo-conoscere-ebook/dp/B0CNXXRZ8T)
Per chi legge di salute, il nome di Roberta Villa è una garanzia: laureata in medicina, una vita da divulgatrice su quotidiani e periodici, negli ultimi anni ha proposto sui social video dedicati soprattutto al tema dei vaccini e della pandemia, approfondendo i diversi temi in modo puntuale ma non pedante e soprattutto rassicurante. La stessa filosofia che guida questo Controglossario che snocciola una quarantina di voci, da Abbronzatura – che non sempre fa bene – a Zucchero – che non dobbiamo demonizzare eccessivamente – arricchite da box, tabelle e altri approfondimenti.
Gli obiettivi sono soprattutto due: spiegare termini che usiamo o sentiamo spesso senza conoscerne il vero significato, e contrastare la disinformazione chiarendo qualche dubbio. Per esempio sull’alimentazione: oggi gli alimenti senza glutine vanno per la maggiore, eppure, ricorda l’autrice, sono vitali per chi soffre di celiachia ma del tutto inutili per chiunque altro, salvo che per le aziende che puntano sugli “alimenti senza” (glutine, ma anche grassi, zuccheri o altro) per attivare i consumatori attenti alla salute. Mentre il vino, ahimè, “non è mai un toccasana”: anche se siamo in stagione di brindisi, dobbiamo ricordare che non c’è nessun vantaggio per la salute a consumarlo. L’autrice spiega come sia ormai sfatato il famoso paradosso francese che attribuiva al vino rosso la miglior salute cardiovascolare dei nostri cugini di oltralpe rispetto agli americani, a parità di consumo di grassi saturi. Anzi, non esiste neanche una dose minima accettabile il che non significa che non si possa brindare al nuovo anno, ma che dobbiamo essere coscienti che alcuni piaceri devono essere centellinati, se teniamo davvero alla salute.
Altre voci aiutano a chiarire termini di uso comune ma spesso fraintesi: nel linguaggio corrente, per esempio, interpretiamo schizofrenico come “incoerente, contraddittorio” mentre in realtà, spiega Villa, il termine fa riferimento alla mente “divisa” dalla realtà di chi soffre di allucinazioni, deliri e altre difficoltà a interagire con i propri simili. Un disturbo grave, anche se in molti casi controllabile con una terapia adeguata.
Un altro pasticcio semantico è quello che riguarda l’arteriosclerosi, spesso confusa con l’aterosclerosi: in una voce dedicata alle “sclerosi” di vario tipo, Villa ci ricorda che l’arteriosclerosi è l’irrigidimento delle pareti arteriose col passare degli anni, un disturbo che si può presentare in varie forme, tra cui la più diffusa e grave è appunto l’aterosclerosi, “un nome in cui il prefisso ‘atero’ non si riferisce alle arterie ma a una parola greca che significa ‘pappa’” a evocare l’aspetto delle placche di grasso che ostruiscono le arterie irrigidendole e ostacolando il passaggio del sangue. E poi ancora, l’autrice spiega la differenza tra microbioma e microbiota, tra efelidi e lentiggini, tra siero e vaccino. Un tema, quello dei vaccini, caro a Villa che l’ha già approfondito in due saggi. E qui ci spiega perché sia utile affidarsi alla scienza – con toni anche più accesi, nei confronti dell’omeopatia, di quelli che userei io – e ricorda correttamente quanto possa essere pericolosa l’equivalenza naturale/sicuro. Il tutto scritto in “stile Villa”, corretto e scorrevole, senza banalizzare ma soffermandosi a spiegare i passaggi più ostici. Chi legge avrà la sensazione di chiacchierare con un’amica che si può poi continuare a seguire sulla sua pagina Facebook www.facebook.com/lavillasenzavirgola oppure su Instagram www.instagram.com/robivil/.
