Se oggi da Over quale sono dovessi scrivere una letterina a Babbo Natale, il mio augurio sarebbe senza dubbio questo: salute e serenità al pianeta, e naturalmente a tutti voi che ci leggete
Di Paola Emilia Cicerone –giornalista scientifica
Archiviate le letterine di Natale, possiamo cominciare i preparativi per il Capodanno, con l’ansia che l’evento inevitabilmente comporta. Si ha un bel ricordare che i calendari sono un’invenzione umana, poco significativa a livello planetario. Tanto che, se diamo un’occhiata in giro, scopriamo che di calendari ce ne sono svariati, e apparentemente non viviamo neanche tutti nello stesso anno: secondo gli ebrei, per dire, siamo nel 5784, mentre il calendario cinese ci colloca nel 4720.

Senza contare che per molti di noi, a prescindere dal luogo di nascita, l’anno comincia davvero quando finiscono le vacanze estive e si torna a scuola o al lavoro. Ma queste riflessioni non ci impediscono di percepire l’importanza della scadenza in arrivo. Che inevitabilmente ci richiede di prendere impegni – chi non ha mai compilato, almeno mentalmente, la lista dei cambiamenti esistenziali da avviare a partire da gennaio? – ma anche di formulare auspici per il mondo che ci circonda. Che forse sono la versione adulta dei lunghi elenchi di desideri che i bambini scrivono in attesa del Natale. E che ormai, almeno per un altro anno, resteranno tra i ricordi assieme alla diatriba tra sostenitori del presepe e tifosi dell’albero di Natale .

Che poi, a pensarci bene, letterine indirizzate a chi? Oggi Babbo Natale va per la maggiore, mentre quando ero piccola io, il destinatario più gettonato era probabilmente Gesù Bambino. Che per me, come Babbo Natale, era relegato nel mondo delle favole (anche se mia madre, con perfetta incoerenza, mi suggeriva tutte le sere di recitare una preghierina all’Angelo custode). In più la scuola Montessori che frequentavo aveva un’impronta saldamente laica, e l’unica letterina che eravamo invitati a compilare era un biglietto di poche righe, corredato da una foto, in cui facevamo ai nostri genitori gli auguri e qualche promessa destinata a cadere presto nel dimenticatoio. In ogni modo io adoravo – e adoro- le festività: decorazioni, luci, persone care in arrivo e cose buone da mangiare sono un mix irresistibile. E poi certo c’erano i regali, in genere azzeccati senza bisogno di letterine: a portarli, lo sapevo bene, erano i miei genitori, e il mio unico cruccio era di non essere mai riuscita a sorprenderli quando, a tarda sera, li sistemavano sotto l’albero per farmeli trovare al mattino.
Ma questi sono ricordi d’infanzia; per gli adulti il problema vero si presenta adesso, al momento di formulare i desideri, e i buoni propositi, per il nuovo anno. Che sarà, lo diciamo ogni volta, migliore del precedente: che cosa sarebbe la nostra vita senza la speranza? Si brindava in tempo di guerra, figurarsi oggi che le notizie più drammatiche arrivano dall’altra sponda del Mediterraneo, o dai confini dell’Europa. E che il gradevole tepore che segna queste giornate poco invernali ci induce a dimenticare che siamo nel mezzo di una catastrofe climatica senza precedenti, di cui non abbiamo ancora cominciato a vedere le conseguenze più serie.
Personalmente, sono poco portata a esprimere auspici che mi riguardino e resto fedele alla massima “non esprimete desideri, potrebbero avverarsi”, anche se non posso negare di sperare in salute e serenità per me stessa e per le persone cui voglio bene. Ecco, forse “salute e serenità” è l’augurio migliore, che mi piacerebbe estendere al pianeta e a quanti, umani e non, lo abitano. Mi capita a volte di guardare foto o immagini che mostrano quanto il nostro pianeta sia infinitamente piccolo rispetto all’Universo. E mi chiedo perché gli abitanti di questa piccola scheggia di terra sparata nel nulla non riescano a goderne le bellezze senza devastarle, e a vivere in pace alleandosi per affrontare i problemi che inevitabilmente si presenteranno.

Potremmo vivere in pace, serenamente, noi umani e gli altri animali. Non sarebbe bello? E tanto più logico rispetto a un mondo inquinato da violenza, guerre e aggressioni di ogni genere? Se volessi fare un augurio sarebbe proprio questo: salute e serenità al pianeta, e naturalmente a tutti voi.