Generazione F    Perché essere amici (non online)

 La farò breve. Con questo Editoriale ho voluto tentare una sorta di esperimento sociologico, chiedendo a bruciapelo a due amiche e due amici di lunga data per quali motivi mi sono amici e per quali invece, alla luce dell’esperienza con la sottoscritta, metterebbero in guardia qualcuno dallo stringere una nuova amicizia con me.

Dico e scrivo sempre che al di sopra di tutto pongo questo sentimento, ma perché? Perché, per dirla come il mio amato Hermann Hesse: “Molti credono che l’amicizia significhi accordarsi, ma il vero amico è colui che ti sfida a essere te stesso.”

 Pericolosa affermazione, ma che mi vede decisamente d’accordo. A mio rischio e pericolo.

Prima di dare la parola agli amici, ho voluto dare un’occhiata alla definizione classica del termine “amicizia”, che sottoscrivo in pieno, Eccola:

 L’amicizia vera è un legame basato su profondo rispetto, fiducia reciproca, comprensione e autentica partecipazione alle gioie e ai dolori dell’altro, volendo il bene della persona a prescindere da qualsiasi utilità personale. È una relazione che richiede tempo, impegno costante, disponibilità e la volontà di essere se stessi senza timore di giudizio.

E adesso veniamo a noi. Sottolineo “noi” perché, per essere temeraria fino in fondo, ho creduto fosse il caso di rivolgere la stessa domanda a me stessa. Senza barare.


1) Perché è consigliato  accettare  di essere miei amici ?

Perché al primo posto, anche prima dell’amore, metto l’amicizia e per un amico faccio, e farei, di tutto per aiutarlo. E non dimentico mai di essere grata per ciò che ho ricevuto da parte di amiche/amici, specie nei momenti difficili.

2) Quali invece gli “effetti collaterali” da mettere in conto?


Abituatevi a temere il suono del telefono: pur non volendolo, io vi ‘stalkerizzerò’ spesso, e a lungo, per consigli, raccontare cose belle o brutte, sfogarmi. E ricordate che sono insopportabilmente ripetitiva: ribadisco lo stesso concetto non meno di tre volte (deformazione professionale da prof?) e ci vuole molta concentrazione per seguire i miei discorsi e racconti, che si intersecano in continuazione, con un susseguirsi di virtuali parentesi.

 E adesso veniamo a loro. Ai miei amici.

Paola (conoscente da oltre 20 anni, amica da 7).


Perché sì:
1) per il valore che Minnie dà all’amicizia;
2) perché ha un’incredibile capacità di socializzare con qualunque essere umano;
3) perché sa istintivamente quali sono le cose davvero importanti;
4) perché ama gli animali.
Però…

1) la fiducia nel genere umano è a volte mal riposta e la porta a sentirsi tradita o non ricambiata. Ed essere amici di Minnie vuol dire vederla star male, e ascoltarla, e cercare di consolarla quando qualcosa va storto;
2) ci sono delle cose che Minnie non “capisce” o meglio rifiuta a priori di capire, come la tecnologia (da come si inseriscono i punti nella cucitrice all’IA) o l’economia in tutti i possibili sensi del termine. E qualche volta cercare di spiegare o di trovare rimedi può essere lungo e frustrante, perché senza risultati.
3) in generale, è difficile poterle dedicare il tempo di cui avrebbe bisogno, e che lei comunque dedica ad amiche e amici e poi in effetti… a chiunque.

Marco (amico da oltre 20 anni).

Conosco Minnie da tanto; con lei ho molta confidenza, quella che di solito (dicono) si ha tra maschi. Ma io difficilmente mi apro con gli XY.
Con lei posso parlarci di tutto e lei fa lo stesso con me. Non si nega mai (io spesso) ed è intelligente, cosa che non dà mai fastidio, o almeno non dovrebbe.
Tende però a infatuarsi facilmente di persone alle quali non darei mai neanche l’amicizia su Facebook e a spacciarteli per dei in terra; poi si prende la tranvata e devi raccoglierla col cucchiaino. Lì può diventare un po’ pesante e cocciuta come una bambina, tanto che a volte pensi sia meglio darle un po’ del lungo.
Ma poi la bilancia torna sempre a pendere dalla parte giusta. Val la pena di tenerla da conto, insomma.

Chiara (amica da più di 15 anni).



Minnie: esserle amica o non esserlo?
A questa domanda così diretta mi viene in mente subito un lungo elenco dei suoi difetti ma poi non li scrivo. Perché? Perché è generosa, intelligente, coraggiosa, divertente, capace di entusiasmi fuori dal comune.
Che sia pesante, cocciuta e sprovveduta al limite della ragionevolezza e a volte della sopportazione lo sappiamo tutti, lei per prima! Le sono amica perché c’è sempre e sempre a modo suo.

Edo (amico da 35 anni).

Vorrei scrivere che le voglio bene e basta, però devo stare alle regole. E quindi:
Perché accettare:
Minnie è animata da un fuoco sacro: la sua irrequietezza diventa semina continua di idee e scintille che accendono chi le sta vicino.
Effetti collaterali:
E’ un autentico segugio: quando ha un’idea non molla l’osso e rischia di starti addosso con entusiasmo travolgente!

Ecco fatto. Da parte mia aggiungo solo una breve osservazione. Questa: se è vero che per Minnie è naturale spendersi al meglio per chi considera amica/o e non parlare mai alle spalle ma affrontare direttamente la persona in caso di problemi, è altrettanto vero che, forse già nata coraggiosa, il coraggio ha dovuto darselo da sé a mano a mano (ecco perché è molto grata a chi le riconosce tale qualità).

Però, però… ricordate sempre che la fragilità c’è (eccome!) sotto l’ironia e l’autoironia del soggetto, soprattutto ora che è molto Over. E pertanto: maneggiatemi con cura, please!!!

                                                                                        Minnie Luongo

Lascia un commento