Generazione F         Per fortuna non esistono più le mezze stagioni!

A Dio piacendo, sembrano non esserci più le mezze stagioni. Ho già avuto modo di dirlo ma approfitto per ribadirlo: non essendo io persona da mezze misure, ne deriva di conseguenza che non ho mai potuto sopportare né la primavera né l’autunno, esistendo l’inverno e soprattutto l’estate… In un tema alle elementari (anche di questo avevo accennato) scrissi quanto odiassi l’ipocrita e sdolcinata primavera con i suoi uccellini cinguettanti e le campane festanti, facendo fare un salto sulla sedia alla maestra Maria Marini che, nella mia veste di prima della classe tutta compìta e perbenino, deduceva amassi i colori pastello e i toni smorzati.

Nulla di più sbagliato. Sono da sempre contraria alle emozioni tiepide (“morbide”, come le definisce una mia cara amica): parteggio per l’odio e la passione, ma mai per l’indifferenza o per ciò che può assomigliarci. A costo di soffrire come una bestia. Ma volete mettere l’esplosione dell’estate, con il sole che abbaglia e il blu che ti entra fin dentro le budella?
Posso a malapena ammettere l’inverno, perché stagione complementare all’ estate….ma non è e non sarà mai la stessa cosa per l’autunno.


E poi, sinceramente, che senso ha questa ossessione per le foglie che cambiano colore? Sarà pure uno spettacolo, ma dopo una settimana diventa tutto uguale: marrone, giallo, rosso … e basta!! Che senso ha vivere in un posto dove non si può nemmeno godere del sole, visto che le giornate si accorciano inesorabilmente? L’autunno è come un vecchio amico che non sai mai quando andrà via: sembra simpatico all’inizio, ma poi diventa solo una scusa per lamentarsi del tempo.

Eppure, nonostante tutto, c’è chi si ostina ad amare l’autunno. Forse perché porta le castagne, forse perché porta il vino novello….Fatto sta che per me l’autunno rimane la stagione più sopravvalutata.

Chiedendo scusa agli amanti del “foliage” (il noto fenomeno naturale che si verifica quando le foglie degli alberi decidui cambiano colore, passando dal verde a una gamma di tonalità che vanno dal giallo dorato al rosso fuoco, fino a intense sfumature di arancione e marron), rivendico il sacrosanto diritto ad amare una sola stagione, quella in cui sono nata e che non mi stanca nè delude mai. Correre zampettando da un ombrellone all’altro per evitare vesciche ai piedi sotto il solleone, riuscire a sudare perfino dalle ciglia, lasciarsi andare con voluttà nell’acqua del mare in cui nuotare, per perdersi e ritrovarsi. Solo questo a mio parere (e presumo per pochi altri) rappresenta “‘ il “momento dell’essere”, per citare Virginia Woolf.

Detto ciò, buon autunno!

Minnie Luongo



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