Volevo parlare di bellezza e come sempre andrò (un poco) fuori tema
Di Marco Vittorio Ranzoni – giornalista
La bellezza, nel sentire comune, è qualcosa che colpisce i nostri sensi e li appaga, fosse solo per quel momento di contemplazione.
Infonde una serena beatitudine oppure -al contrario- eccita piacevolmente i nostri sensi. Un tramonto, un bel viso, un capriolo nella nebbia. A volte la si può condividere con altri, a volte no e allora resta un fatto intimo, che serbiamo come un’immagine che ha impressionato la nostra pellicola.
Ma non sempre la bellezza si vede solo con gli occhi. Può essere anche un’attenzione, una parola, qualcosa di più impalpabile, ma che ugualmente tocca le nostre corde più profonde e in qualche misura ci turba. Può essere gentilezza:un bel gesto, appunto.
La gentilezza è forse una delle cose più belle che ci sia. Non parlo di ciò che molti confondono con l’educazione, quella formale del buongiorno e buonasera e del grazie e per favore, o l’alzarsi quando entra una signora: quella può essere anche fastidiosa, se non è ben sostanziata. E poi l’educazione si può imparare facilmente, come si manda una poesia a memoria, senza che tocchi davvero le corde dell’anima. La gentilezza no.
Personalmente, a volte arrivo a preferire il brusco o lo scostante, se so che poi agisce con bontà d’animo, onestà e senza ipocrisie, al perfetto gentiluomo di facciata che la manipola con affettazione.
Spesso la gentilezza si associa alla delicatezza e questo fatto imbroglia un po’ le carte e probabilmente fa sì che alcuni la considerino una forma di debolezza e la pratichino con riluttanza: taluni ne hanno addirittura paura. Bisognerebbe applicarsi molto di più a impararla e a insegnarla.

La farfalla, che è gentile e delicata e bellissima per definizione, è infatti stupenda quando mostra le ali colorate, ma lo è anche quando morde la foglia da impacciato bruco. Perché è sempre lei. Anche il silenzio impenetrabile e quasi inquietante del suo corpo in trasformazione nella crisalide è a suo modo bellissimo.

Non è necessario ostentarla, questa forma di bellezza che è la gentilezza. Nella sua forma più pura, la bellezza non è mai gridata, mai gettata in pasto ai più, ma resta patrimonio solo degli occhi e del cuore di chi sa vederla e sentirla.
Da poco ho ricevuto un gesto gentile che non mi aspettavo. Anche educato, certo, ma soprattutto gentile. E dunque bellissimo.
