
Informazione promozionale
A cura della Redazione
A che cosa servono i “batteri buoni”?
Alzi la mano chi sa rispondere a questa domanda: che cosa sono i “batteri buoni”? La risposta è semplice: come i lattobacilli e i bifidobatteri, sono batteri che hanno la capacità di instaurare una sorta di relazione amichevole con il ostro intestino. E. com’è ormai noto, l’equilibrio fra i diversi microrganismi che compongono il microbiota intestinale è essenziale per il benessere dell’intero organismo. Dalla presenza di batteri buoni possono derivare numerosi vantaggi, quali:
♦ contribuire al corretto finzionamento del nosyto sistema immunitario;
♦ mantenere in equilibrio la flora intestinale, inibendo la crescita dei batteri cattivi (“patogeni”);
♦ aiutare il processo di digestione;
♦ produrre nutrienti come alcune vitamine del gruppo B e K. Fondamentali per l’organismo.
Ma dove trovare i batteri buoni?
Si possono trovare negli alimenti fermentati e soprattutto nei prodotti probiotici. Non a caso L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce i probiotici come “microrganismi vivi che, somministrati in quantità adeguate, apportano un beneficio alla salute dell’ospite”.
