Attimi della notte

In poche ma dense righe l’autore descrive le sue notti in un momento della vita per lui pieno di difficoltà. Riflessioni sincere e struggenti che colpiscono il cuore e la mente di chi legge

Di Andrea Tomasini – giornalista scientifico

Blu notte (foto Andrea Tomasini)

Della notte al mattino non riporto nel giorno che inizia alcuna sensazione connessa al riposo ristoratore. Dormo male, frammentato, a fatica, con tanti sogni che raccontano di realtà e non di libertà.

Mi alzo insoddisfatto e stanco, con tante mosche in testa davvero abili nel volo, perché ronzano senza mai scontrarsi tra loro, e molto resistenti, perché non si fermano mai.

Dalla notte riporto però una sensazione fisica netta. Corrisponde con il ricordo di attimi che coincidono con miei movimenti nel letto, dove per fortuna, quando mi rigiro inseguendo il sonno e cercando di distogliermi dai sogni (chiamandoli così son generoso, perché davvero non evocano affatto desideri) vigono di tanto in tanto attimi di piacevolezza fisica.

Prendono corpo quando, cambiando posizione senza motivo specifico, allungo un muscolo distendendolo, o rilasso un braccio istintivamente accorgendomi solo in quel momento che era teso e contratto, oppure ancora ponendomi in posizioni che certo non conciliano il sonno perché son più simili a quando si sta sdraiati in spiaggia o su un prato. Le mani intrecciate poste dietro la testa, sulla nuca, come a bearsi dell’azzurro del cielo e dei raggi caldi del sole.

Se all’aperto così sdraiato puoi anche goderti la vista del mondo da supino, ma quando sei al buio mi suggerisce quasi una lieve dissociazione. Sosto sulla soglia del sé in quella posizione a considerare i pensieri e a osservarmi dall’esterno, moderatamente curioso di cosa succederà e come andrò a finire.

Ma sono attimi…

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