La storia del Dottor Minoru Shirota che creò Yakult

Un visionario? No, uno scienziato che vedeva oltre

In questo periodo così particolare e “sospeso”, uno dei temi su cui tutti noi stiamo riflettendo è l’importanza del sentirsi bene, un aspetto che nella frenesia delle nostre giornate “normali” tendiamo a dare per scontato, invece di coltivarlo un po’ alla volta giorno per giorno.

Perché “stare bene” è il risultato anche di quei piccoli gesti quotidiani che, se condotti con costanza, compongono uno stile di vita sano, che del benessere è un presupposto imprescindibile.

Un benessere quindi che si accompagna a una filosofia di vita; la pensava così, agli albori del secolo scorso, anche uno scienziato giapponese particolarmente visionario, un vero pioniere del suo tempo.

Parliamo di Minoru Shirota, nato in Giappone esattamente 121 anni fa, nell’aprile del 1899.

Chi era Shirota? Uno scienziato e in particolare un microbiologo (quando questa branca della medicina era pressoché sconosciuta), che- osservando sin dall’infanzia le condizioni di vita di buona parte suoi conterranei di allora, e di come queste fossero spesso associate a malattie anche gravi –  decise di studiare medicina, scegliendo per l’appunto di specializzarsi in batteriologia, seguendo ostinatamente  la convinzione che determinati batteri abbiano un ruolo positivo. L’idea nacque studiando i lavori di Louis Pasteur (che per primo comprese l’esistenza dei fermenti lattici nel 1857), Robert Koch (che sviluppò la coltura dei batteri nel 1881) e soprattutto di Elie Metchnikoff – Nobel per la medicina nel 1908 – che nei suoi trattati “La natura dell’uomo” e “Il prolungamento della vita”, ipotizzava un’associazione tra lo stato di salute dell’intestino e il processo di invecchiamento.

Nello stesso anno in cui Metchnikoff pubblicava “La Natura dell’uomo”, un altro grande scienziato otteneva un risultato fondamentale nella storia dei latti fermentati, che offrì a Metchnikoff stesso alcune conferme e alcuni spunti per ulteriori sviluppi della sua teoria. Si trattava del lavoro di Stamen Grigorov, medico bulgaro che, nel 1905, identificò e isolò il fermento del kisselo mlyako, latte fermentato diffuso all’epoca nella sua terra d’origine. Tale fermento, chiamato all’inizio “Bacillo bulgaro”, risulta particolarmente efficace nel produrre acido lattico. Fu questo il  collegamento ideale quindi per Metchnikoff, che già aveva osservato come popolazioni particolarmente longeve, quali quelle delle campagne bulgare, assumessero latti fermentati su base abitudinaria e regolare.

Tutte queste teorie e scoperte scientifiche nutrirono, dall’altra parte del mondo, l’ingegno e la pervicacia del  dottor Minoru Shirota, che già prima di completare i propri studi presso la Facoltà di Medicina dell’università di Tokyo cominciò a fare ricerca nel campo dei microrganismi specifici. Fino ad arrivare al 1935, quando rese disponibile in commercio un particolare fermento lattico, il L. casei Shirota (LcS), in grado di giungere vivo nell’intestino, favorendo così l’equilibrio della flora intestinale. Tale fermento venne coltivato in una bevanda di latte scremato che chiamò Yakult (da “yahurto”, termine esperanto che traduce la parola yogurt).

 Inizialmente, la bevanda venne distribuita solo localmente, anche se i suoi progetti andavano ben oltre i confini del Giappone. Il sogno di Shirota era, infatti, quello di condividere la sua scoperta e diffondere la sua bevanda al maggior numero di persone in tutto il mondo. Un sogno che divenne presto realtà: ad oggi, dopo 85 anni, il suo prodotto viene infatti consumato in 40 Paesi in tutto il mondo.

Quel che Shirota si era proposto attraverso la sua ricerca, era ottenere un prodotto dal gusto gradevole che veicolasse il fermento probiotico selezionato. Facendo quindi fermentare il latte con il L. casei Shirota (LcS) da lui isolato, con un processo lento per rispettare i tempi naturali di fermentazione, ottenne la bevanda che conosciamo oggi col nome di Yakult.

Il fermento LcS confermò l’unicità per cui era stato selezionato dal dottor Shirota, tanto da raggiungere il suo scopo senza la necessità di aggiungere altri ceppi al prodotto.

Alla base un pensiero solido più che mai attuale: contribuire al benessere e alla felicità delle persone in tutto il mondo, attraverso un costante impegno nella ricerca scientifica e la specializzazione nel campo dei probiotici.

Di seguito il video che illustra la storia di un prodotto realmente unico:

Per maggiori informazioni su come i probiotici possono aiutarci a mantenere l’equilibrio della flora intestinale, visitate www.yakult.it

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