Il viaggio dell’eroe

 Come un ciclo gratuito di lezioni si è trasformato in una staffetta solidale (grazie al web)

DI DORIS ZACCARIA – giornalista e formatrice

Oltre due anni fa, per insondabili ragioni, l’algoritmo di Facebook iniziò a propormi i post di una persona che non conoscevo. Mi colpirono subito sia le cose di cui parlava sia il piglio con cui lo faceva: decisi dunque di seguirlo. Correva il febbraio 2018 e all’epoca ancora non sapevo che questa persona sarebbe diventata una presenza fissa, ancorché virtuale, durante i mesi della pandemia.

Non voglio indulgere oltre coi misteri: sto parlando di Francesco Trento, scrittore e sceneggiatore che da anni tiene corsi di scrittura animando una vivace community online.

Con l’arrivo del lockdown Francesco ha deciso di compiere un gesto nobile: tenere tre lezioni gratuite di sceneggiatura alla settimana. Lezioni virtuali, naturalmente, ma accessibili a tutti tramite una nota piattaforma online.

Volendo vedere il lato buono delle cose, quale miglior momento per seguire un corso?

Tutti eravamo forzatamente chiusi in casa. I nostri ritmi, le nostre abitudini, la nostra socialità: ogni cosa era stata sconvolta.

Ecco dunque che quell’appuntamento fisso è diventato per molti (sicuramente per me) un’ancora di salvezza. Il ciclo di lezioni riprendeva Il viaggio dell’eroe di Christopher Vogler, esplorando uno schema narrativo che si può ritrovare in moltissimi film e romanzi di successo. Mentre ascoltavamo le spiegazioni di Francesco, la voce si spargeva e la community cresceva.

Le cinquanta persone che hanno assistito alla prima lezione sono diventate più di 400 nel giro di pochi giorni, affollando la pagina Facebook di “Come si scrive una grande storia” https://www.facebook.com/scriveregrandistorie/

Questo racconto sarebbe già bello così, ma il meglio deve ancora venire.

Citando una famosa frase (“Da ciascuno secondo le sue possibilità, a ciascuno secondo i suoi bisogni”) Francesco ha chiesto ai partecipanti del corso di fare una donazione a un’associazione benefica. Si poteva optare per enti di propria scelta, oppure dare una mano alle associazioni che di volta in volta venivano presentate e suggerite durante le lezioni.

Contemporaneamente, sono stati organizzati incontri con addetti ai lavori che si sono messi a disposizione per la formula “lezioni in cambio di donazioni”: nell’aula virtuale abbiamo avuto l’onore di seguire la sceneggiatrice Ludovica Rampoldi (David di Donatello 2020), le scrittrici Michela Murgia, Emanuela Valentini e Antonella Lattanzi, il produttore Nicola Giuliano (Oscar per “La Grande Bellezza”), registi e registe come Marco Bechis e Paola Randi, gli sceneggiatori Stefano Sardo e Fabio Bonifacci, lo scrittore Leonardo Patrignani.

Lo scrittore e sceneggiatore Francesco Trento

La generosità (di Francesco, dei suoi ospiti e del suo paziente staff) ha chiamato altra generosità: e così la sempre più numerosa comunità di aspiranti scrittrici e scrittori ha donato oltre 30 000  a varie associazioni fra le quali possiamo citare Emergency, il centro Antiviolenza Onda Rosa Nuoro, la distribuzione di pasti solidali di Nonna Roma, Casetta Rossa, A Buon Diritto, l’associazione animalista Oipa di Treviso, le cure anticanro di Alessandra Capone (Alè Ale torna a ballare) e molte altre iniziative.

Non pago di aver creato questo movimento di solidarietà durante la pandemia, Francesco ha deciso di proseguire con le lezioni gratuite per tutto l’anno. Inoltre, garantisce a tutti di seguire anche le lezioni che sarebbero a pagamento: chi può paga, per gli altri c’è sempre una soluzione, fra lezioni sospese, scambi (chi sa fare qualcosa lo offre alla comunità in cambio di lezioni) e mille altri modi di tendere la mano.


A questo punto devo farvi una confessione.

Quando il Covid è arrivato, pensavo che ci avrebbe resi migliori. Più recentemente, invece, scorrendo le notizie, ho avuto l’impressione che la crisi stesse tirando fuori il peggio delle persone.

Ma adesso, mentre scrivo questo pezzo, mi accorgo che la verità è un’altra e prescinde dall’effetto della pandemia.

Ci sono (e ci saranno sempre) persone astiose, violente, incapaci di vedere la bellezza nella diversità.

Ma ci sono (e ci saranno sempre) anche altrettante, se non di più, persone generose, accoglienti, che lavorano per un mondo migliore. E quindi ancora una volta devo dare ragione a Francesco quando dice che “I social a volte sono una fogna, ma se li usi bene possono essere una risorsa, e forse i cretini sembrano così tanti perché fanno più rumore, ma le persone belle sono forse ancora moltissime, nonostante quello che pensiamo, e pronte ad aiutare”.

Sono felice che Facebook me ne abbia fatta incontrare parecchie, di quelle persone belle.

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