Che sia di buon auspicio per il 2021 “la notte dei congiunti”, quando i due pianeti sono stati incredibilmente vicini *
* Fonte: enzo.vitale@ilmessaggero.it
Pochi giorni fa – esattamente il 21 dicembre, data d’inizio del solstizio d’inverno- c’è stato l’«abbraccio» dei due giganti gassosi del Sistema solare, un evento che non capitava dai tempi di Galileo Galilei. L’ultima volta che i due pianeti sono stati così vicino è accaduto, infatti, ben 400 anni fa: nel 1623. Ma all’epoca il fenomeno non fu così spettacolare come lo è stato invece adesso, in quanto Giove e Saturno prospetticamente erano troppo vicini al Sole, quindi di non facile osservazione. I due pianeti, naturalmente, erano distanti tra loro centinaia di milioni di chilometri l’uno dall’altro: quello che abbiamo osservato è solo un’immagine prospettica. E’ stata definita “La notte dei congiunti”, con una diretta dell’evento dell’Uai, Unione astrofili italiani. Per assistere al prossimo bacio? Dobbiamo aspettare il 2080!
Ma perchè questo “abbraccio” è così importante e capita dopo tutti questi secoli? La risposta è banale e riguarda la “danza”, o meglio, la rivoluzione che i pianeti compiono attorno alla nostra stella.
Il Signore degli anelli per compiere un intero giro impiega quasi 30 anni, mentre Giove “solamente” 12. Questo perchè Saturno è molto più distante dal Sole (quasi un miliardo e mezzo di chilometri) mentre Giove è un “tantino” più vicino, 800 milioni di chilometri, quindi il suo percorso è molto più breve. Per fare un raffronto con le distanze terrestri va ricordato che la distanza Sole-Saturno è circa dieci volte quella tra il nostro pianeta e il Sole (minimo al perielio 147 milioni di chilometri e massimo all’afelio 152 milioni di chilometri).
