L’immagine di copertina di un libro diventa parte integrante del testo grazie all’occhio di un artista

Fleur (foto di Francesco Bellesia)

I lettori di Generazione over 60, grazie a questa rubrica, hanno imparato a conoscere le immagini di Francesco Bellesia. Essenziali, pulite, che spesso mostrano “qualcosa di diverso” dall’oggetto fotografato. Merito dell’occhio dell’artista.

Per il mio libro “Ho vinto una biopsia” avevo deciso, ancora in corso di stesura del testo, di ricorrere ad uno scatto di Bellesia. La mia scelta fu praticamente immediata: un fiore rosso- ma non un fiore qualunque- che si staglia su uno sfondo nero.

Questa la mia interpretazione per introdurre subito al tema del volume: lo spazio nero sta a significare un periodo buio che ho dovuto attraversare, mentre le tante insenature circolari che si evidenziano rappresentano le innumerevoli traversie di un iter complesso e tortuoso.

Ma all’improvviso il fiore esplode in tutto il suo fascino misterioso, e non è un caso che si tratti di un ranuncolo, praticamente il primo fiore che sboccia per indicare che la primavera sta cominciando. E con la primavera c’è la rinascita. Esattamente come era stato per me, quando (guarda caso, all’inizio di una stagione primaverile) c’era stato un nuovo inizio. Fuori e soprattutto “dentro”.

Da allora ho cominciato ad apprezzare la primavera, da sempre da me considerata insulsa e melensa. Senz’altro il ranuncolo di Francesco Bellesia ha contribuito, e non poco, a farmi ricredere …

                                                                                              Minnie Luongo

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