La biblioterapia : curarsi anche con i libri

Un importante strumento di acquisizione di conoscenze e promozione di consapevolezza in situazioni di disagio psicologico e sociale


 Di Rosa Mininno – psicoterapeuta, ambasciatrice della lettura per il centro del libro MiC (Ministero della Cultura), e presidente della Scuola Italiana di Biblioterapia

www.biblioterapia.it


Con il termine biblioterapia s’intende la terapia attraverso la lettura come strumento di promozione e crescita culturale personale e collettiva, come strumento di acquisizione di conoscenze e promozione di consapevolezza in situazioni di disagio psicologico e sociale, oltre che come tecnica psicoeducativa e cognitiva in ambito psicoterapeutico.

Si tratta di una tecnica integrata in psicoterapia, nel cui ambito è nata agli inizi del ‘900 negli Stati Uniti, che utilizza il libro e la lettura scelta e guidata finalizzata al raggiungimento di obiettivi terapeutici, ma anche educativi e formativi.

“Prescrivere un libro” in psicoterapia aiuta la persona sofferente a riflettere su di sé, a confrontarsi, a potenziare le sue capacità cognitive ed emotive sviluppando risorse ed abilità empatiche, acquisendo conoscenze ed elaborando strategie di gestione del disagio psicologico adeguate ed efficaci.

Si tratta di percorsi di lettura modellati sul paziente, sulla sua storia, sui suoi vissuti, sul suo disagio psichico, sulle sue risorse.


I concetti di intelligenza emotiva, di pensiero laterale sono impliciti in quello di Biblioterapia. La lettura e il libro allora diventano strumenti di promozione della salute e del benessere personale e collettivo e il libro stesso strumento di terapia.

Clinici di diverso orientamento psicoterapeutico, ma soprattutto quelli ad indirizzo cognitivo-comportamentale, adottano la Biblioterapia come un homework, un “compito a casa” e “prescrivono” la lettura di un libro specifico o l’uso di moduli psicoeducazionali ai propri pazienti per aiutarli nel loro percorso terapeutico, al fine di far emergere contenuti psichici, ricordi, associazioni, vissuti emotivi, situazioni relazionali da elaborare nel setting terapeutico.

Lettura e cambiamento, dunque, come un processo evolutivo che trae dall’esperienza del proprio disagio psicologico e dalla propria sofferenza gli stimoli al superamento degli ostacoli e dei vincoli che questa e quello generano. Lo stesso libro può essere letto in momenti diversi della propria vita e un nuovo insight, nuove emozioni e nuove consapevolezze possono verificarsi.

Leggere un libro aiuta a crescere. Nel libro della propria vita ci sono pagine che altri possono leggere, ma che nessun altro può scrivere oltre noi stessi e altre pagine che altri possono scrivere, ma che nessun altro può leggere oltre noi stessi. La lettura aiuta l’emergere della consapevolezza e la promozione del cambiamento.

L’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, definisce la salute come un equilibrio dinamico tra gli aspetti fisico, psichico e sociale, non semplicemente come assenza di una qualsiasi patologia fisica o psichica.
Parliamo dunque di benessere e di crescita culturale dell’individuo e della società. Un processo culturale dinamico e complesso.


La Biblioterapia, la terapia attraverso la lettura, si inserisce in questo processo di sviluppo e crescita culturale dell’individuo e della società.


La Biblioterapia, in Italia definita anche Libroterapia, tradendo l’etimologia greca del lemma originario, in psicoterapia nasce negli Stati Uniti ad opera del dottor William Menninger, psichiatra. Negli anni  Trenta inizia a prescrivere ai suoi pazienti la lettura di romanzi nell’ambito del trattamento della depressione
notando notevoli miglioramenti , ma da sempre il libro è considerato uno strumento di riflessione, di conoscenza e di promozione culturale soggettiva e collettiva.

In ambito psicoterapeutico la Biblioterapia si colloca all’interno della relazione terapeutica e il libro diventa” un altro luogo ” condiviso da paziente e terapeuta, in chiave simbolica, perché un libro si legge “altrove”, fuori dallo studio del terapeuta, a casa del paziente o dovunque egli voglia, ma la lettura del libro, che si tratti di un romanzo, di un saggio, di poesia, di teatro, di autobiografie, di un libro testimonianza non è al di fuori del contesto terapeutico e soprattutto della relazione terapeutica.

 Il libro ha una sua fisicità, i suoi colori, i suoi caratteri, i suoi contenuti, il suo stile, è scritto da un autore o da più autori, ha caratteristiche specifiche. Il libro di carta è decisamente più attraente di un ebook già solo per la sua visibilità. Ma ciò che è fondamentale è leggere consapevolmente e coinvolgere le aree cerebrali deputate al ragionamento, al pensiero critico, alla memoria, alle emozioni.

Negli Stati Uniti e in Inghilterra, ma in Europa in genere, la Biblioterapia è più diffusa e da più lungo tempo che in Italia e numerosi sono gli studi prodotti anche in ambito accademico internazionale, pubblicati su autorevoli giornali scientifici che ne attestano la validità nel trattamento di diversi disturbi psichici presenti in età adulta, ma anche in età infantile ed adolescenziale.


La Biblioterapia è, nell’accezione educativo- formativa, un valido aiuto per lo sviluppo di capacità logiche, critiche, comunicative, analitiche, mnemoniche, emotive, empatiche e relazionali.

In clinica la Biblioterapia viene utilizzata in particolare nel trattamento dei disturbi d’ansia, della depressione, dei disturbi del comportamento alimentare, sessuale, di lieve e media entità, ma anche nel trattamento di patologie severe come quelle oncologiche e degenerative neurologiche.


Viene utilizzata anche nella psicoeducazione, nell’insegnamento cioè di abilità di fronteggiamento e di gestione dei problemi comportamentali e del disagio psichico, life skills, problem solving ecc, utilissime ad esempio nei casi di bullismo, di mobbing, di stalking, di conflitti relazionali.

Come Auto Aiuto, ricordiamo che non si tratta di “ un far da sé “, ma di una attività strutturata di gruppo guidata da helpers, diversa dalla psicoterapia di gruppo condotta da psicoterapeuti. Dalla lettura di un libro, ad esempio sull’ansia, si può sviluppare la consapevolezza del proprio disagio psicologico e, superando paure e inibizioni, rivolgersi ad una associazione per entrare in un gruppo di autoaiuto o rivolgersi ad uno specialista Psicologo Psicoterapeuta o Psichiatra Psicoterapeuta per iniziare un percorso terapeutico individuale, di coppia o di gruppo.

E’ noto che il libro e la lettura stimolano l’attenzione, la riflessione, gli aspetti cognitivi ed affettivi.
In uno studio pubblicato sul Journal of Counsulting and Clinical Psychology nel 1995, per citarne uno, di Jarnison e Scogin, “The outcome of cognitive bibliotherapy with depressed adults” è emerso dai dati che la Biblioterapia ha un’efficacia significativa sia a livello statistico che clinico, nell’alleviare i sintomi depressivi e nel ridurre i pensieri e gli atteggiamenti disfunzionali.

In alcune carceri, in Italia, sono state promosse attività di Biblioterapia, percorsi di lettura guidata, individuali o di gruppo con interesse e partecipazione della istituzione e dei detenuti.

Da qualche anno diverse strutture sanitarie italiane hanno iniziato a svolgere attività di promozione della lettura e di Biblioterapia per i degenti.
Si tratta di percorsi di lettura guidata anche di letture fatte ad alta voce in contesti di gruppo in alcuni reparti su diverse tematiche e con libri di diversi autori, con un programma definito, con una particolare attenzione alla socializzazione e al confronto.

In psicoterapia i libri vengono scelti dal terapeuta. Sono tematici e naturalmente legati al disturbo psichico presentato dal paziente. I libri utilizzati, se si tratta di saggi, in genere devono essere correttamente basati su informazioni scientifiche e scritti con uno stile divulgativo chiaro e semplice. La semplicità non è sinonimo di banalità. Accessibilità dell’informazione, chiarezza espositiva e contenutistica, onestà intellettuale fanno di un libro un buon libro, adatto per la Biblioterapia.
Occorre diffidare di quei libri che promettono facili e miracolose guarigioni, felicità e risoluzione dei propri problemi in 24 ore. Questi non aiutano nessuno.




La Biblioterapia può essere efficacemente utilizzata anche con i bambini e con gli adolescenti per diversi disturbi: disturbi d’ansia, problemi comportamentali, problemi di autostima, bullismo, disturbi del comportamento alimentare, depressione, per iniziare un programma psicoeducativo, per un training di comunicazione assertiva, per l’educazione sessuale.
Può essere diretta al bambino, all’adolescente e prevedere anche il coinvolgimento dei genitori.

Insomma, la Biblioterapia può essere diretta a tutti: bambini, adolescenti, giovani, adulti, anziani.

Autopromozione, intelligenza emotiva, pensiero laterale sono impliciti nel concetto di Biblioterapia.
La Biblioterapia promuove la crescita cognitiva e socio- affettiva dell’individuo e, attraverso il confronto, promuove la consapevolezza di sé e la capacità di relazione interpersonale.  Nella lettura l’immaginazione ha un grande potere. La lettura è un’attività mentale creativa.
Diversi sono i tipi di intelligenza coinvolti.   Possiamo dire però, semplificando, che l’intelligenza emotiva è un tipo di intelligenza che consente la padronanza di se stessi, l’automotivazione ed implica capacità empatiche ed abilità sociali.
Il concetto di intelligenza emotiva strettamente legata al concetto di empatia si è diffuso con un famoso libro di Daniel Goleman a metà degli anni ’90.

Curarsi anche con i libri dunque è possibile. Arricchimento culturale e benessere sono strettamente correlati alla conoscenza e alla salute. Un buon libro è un compagno di viaggio per tutta la vita.

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