Il mese scorso, per parlare di felicità, avevo espresso la mia propensione per “gli sprazzi di felicità”, ovvero per i “momenti dell’essere” di Virginia Woolf.

Questa volta mi spingo oltre per dire che cos’è per me la felicità in amore e riprendo un Editoriale in cui avevo già citato il film del 1998 “Vi presento Joe Black”, dato che il monologo di Antony Hopkins (che ormai conosco a memoria, confesso) racchiude esattamente il mio pensiero. Sempre e comunque per una felicità delirante. Perchè, come sintetizzato dal personaggio interpretato da uno stupendo Hopkins, l’amore è passione e ossessione: un sentimento che non ti abbandona, che ti offusca i sensi, in cui buttarsi a capofitto. Amore significa vivere.

Lo so, probabilmente i più preferiscono la tranquillità e la sicurezza, e forse (sicuramente?) hanno ragione loro.
Per farla breve, ecco di seguito il famoso discorso del magnate William Parrish (alias Hopkins) alla figlia per commentare il suo rapporto col fidanzato e per augurarle di abbattere i muri e lasciarsi andare (cosa che succederà non appena incontrerà Brad Pitt).
“Non un’ombra di trasalimento, non un bisbiglio di eccitazione; questo rapporto ha la stessa passione di un rapporto di nibbi reali. Voglio che qualcuno ti travolga, voglio che tu leviti, voglio che tu canti con rapimento e danzi come un derviscio! Voglio che tu abbia una felicità delirante!
O almeno non respingerla.
Lo so che ti sembra smielato ma l’amore è passione, ossessione, qualcuno senza cui non vivi. Io ti dico: “Buttati a capofitto! Trovati qualcuno che ami alla follia e che ti ami alla stessa maniera!”
Come trovarlo?
Beh, dimentica il cervello e ascolta il cuore”.

Ecco, io sono sempre e comunque per questo tipo di felicità. Alla faccia della confusione, della sofferenza e dello smarrimento cui, nel 99,9% si va incontro puntando a un sentimento di questo tipo. Ma ormai sono troppo Over per pensare di voler cambiare. Buona felicità a tutti, comunque la intendiate!
Minnie Luongo