Di NICOLA FORCIGNANO’
Giornalista
La mia banca in Italia mi ha comunicato che essendo io residente in
Thailandia, ha dovuto chiudere il mio normalissimo conto corrente per aprire – così vogliono le normative degli istituti di credito – un “conto estero”.
E fin qui, anche se non ho capito la differenza tra i due conti, diciamo che è
tutto normale.
La cosa che non è normale è la montagna di documenti che mi
hanno inviato perché io e mia moglie li firmassimo.
Potete vedere la foto qui sotto. Tenete conto che ogni cartellina contiene diversi fogli. Li ho letti e riletti; ogni documento ripete le cose stampate sul precedente.
Al di là delle imprecazioni (e altro) tirate ogni volta che s’inceppava la
stampante, mi sono chiesto: come può andare avanti un Paese strangolato così dalla burocrazia?
Io sono un vecchio pensionato che aspetta la morte e null’altro ha da fare, ma può un imprenditore, un professionista, un commerciante buttare via mezza
giornata per correre dietro a tutte queste inutili cartacce?