2120: cento anni fa scoppiava il Covid- 19

… da piccolo “pulivo le stelle”

di Giovanni Paolo Magistri – biologo

Oggi ricorre il centenario della pandemia 2020; nelle piazze del mondo si ricordano tutti coloro che sono caduti nella lotta per liberarci dai suoi tentacoli, chi ne fu soltanto vittima e chi, in quei giorni, visse in prima persona la sua lotta quotidiana. Festività come il Natale, il Capodanno cinese, quello islamico e le altre tradizioni etnico culturali, pur conservando l’importanza dovuta, non risentono di una condivisione unanime come lo è per la debellatio del COVID-19; una constatazione che necessiterebbe di una più attenta valutazione sociologica.

Abbiamo voluto chiedere una testimonianza a coloro che quel momento l’hanno vissuto in prima persona e su come quell’evento abbia influenzato la loro vita.

ACHI: ero molto piccolo quando scoppiò il putiferio. Per due mesi non misi il naso fuori casa e giocai con mio padre nell’androne del condominio; non conservo però un ricordo particolarmente drammatico di quel periodo.

Agli inizi del 2022 fu introdotta la prima vaccinazione di massa utilizzando un vaccino che sollevava ancora non poche perplessità nel mondo scientifico ma costituiva l’unico strumento accettabile per contrastare la “spada di Damocle” del COVID-19; il distanziamento sociale fu ancora necessario e l’uso della mascherina divenne una misura imprescindibile

Sono sempre stato affascinato dalla Luna e dal cielo stellato. Nelle sere con foschia mi infastidiva non poterli vedere; per gioco con zia MaVi inventammo la possibilità di poter “pulire il cielo” con uno straccetto per farli riapparire.

Da allora quel gesto mi è rimasto impresso in maniera indelebile e quando scelsi il mestiere che esercito lo feci pensando a quel momento.

Svolgo un’attività che è frutto della spinta alla rivisitazione dei comportamenti umani, relativi principalmente all’allevamento del bestiame e al problema della deforestazione: sono un agroastronauta, in questo momento in avvicinamento al suolo lunare nell’ambito dei normali controlli che mensilmente vengono effettuati dal Ministero dell’Agricoltura Globale per controllare se i parametri di crescita agricola evidenziano scostamenti dalla normalità.

Verifichiamo la qualità e il rendimento dell’agricoltura intensiva finalizzata alla crescita ottimale di vegetali destinati all’alimentazione umana sfruttando ambienti diversi da quello terrestre; il nostro satellite naturale oggi soddisfa buona parte del fabbisogno alimentare globale. Imparammo a non esasperare più la commercializzazione del “futuro”: il futuro non esiste, se è necessario ipotizzarlo la finalità è da ricercarsi unicamente nella sua utilità sociale.

ALE: della fase iniziale della pandemia non ho ricordi; mi raccontano che frequentemente prendendo per mano mio padre lo portavo alla porta d’ingresso.

Il COVID-19 l’ho conosciuto sui libri di scuola. Termini come “spillover”, “next big one” li ho imparati leggendo uno dei più interessanti libri sull’argomento pubblicato da David Quammen. Professionalmente oggi constato che la “total vaccination” ci ha reso, con una unica somministrazione, immuni da qualsivoglia virus. In pratica, con una sola chiave chiudiamo tutte le porte, anche quelle che verranno. Un grande passo in avanti, il mondo dei virus non fa più paura!

Alcuni studi però mettono in dubbio il reale giovamento della “total vaccination” essendo in conflitto con la teoria evoluzionistica di Charles Darwin che aveva individuato nell’oggettiva presenza della selezione naturale del più adatto il motore trainante per la sopravvivenza della specie.

Un bel dilemma per i prossimi anni.

 

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