Il lockdown ci ha fatto riscoprire il piacere della cucina
Di Doris Zaccaria – giornalista e formatrice
Sembrava impossibile, eppure anche quest’anno l’estate è arrivata.
Con i primi caldi apre ufficialmente l’era delle fresche insalatone, del gelato, della frutta che diventa goloso spuntino.
Eppure, non è passato troppo tempo da quando, chiusi nelle nostre case, ci eravamo improvvisati panificatori e cuochi provetti: c’erano gli amanti dell’etnico, gli sperimentali, i tradizionalisti.
Tutti intenti, ça va sans dire, a riempire il feed dei social con le proprie imprese culinarie.
Scagli la prima pietra chi non ha, almeno una volta, condiviso un piatto online durante il lockdown.
Faccio subito outing: sebbene io sia una buona forchetta, non sono una brava cuoca.
E dirò di più: normalmente per me è una vera e propria eresia lasciar raffreddare un piatto perché prima bisogna fotografarlo come si deve…eppure, eppure anche io ho peccato.
L’ho fatto, è vero, in maniera un po’ diversa: nel mio caso, infatti, ho preferito pubblicare le foto dei prodotti della terra.
Sono pollice nero, ma dove vivo tutto cresce rigogliosamente: è un tripudio di vita vegetale che neppure la mia totale incapacità riesce a scalfire. Pertanto, dopo una breve consultazione, il mio compagno e io abbiamo deciso di creare un piccolo orto. Dapprima in vaso, poi nella fertile terra del giardino.
I risultati sono stati a dir poco straordinari; siamo stati letteralmente sommersi di zucchine e cetrioli, e i pomodori stanno maturando a vista d’occhio.

Non ci aspettavamo tanto e così, fieri dei frutti della terra, abbiamo anche noi dato il nostro contributo alla tendenza nazionale di pubblicare cibo sui social.
Ma tornando all’impatto del lockdown sui nostri comportamenti, molte ricerche hanno evidenziato come le persone si siano dedicate con molta più assiduità alla cucina: un antistress naturale o forse un modo per rievocare la convivialità perduta?
Anche Google Trends https://trends.google.it/ (strumento di Google che intercetta le ricerche più diffuse sul web) ha mostrato un’impennata delle ricerche relative alla cucina: fra i termini più cercati la pizza, il pane fatto in casa e, più in generale, tutti i prodotti da forno.
Ebbene, con il diminuire delle misure restrittive, mentre il lievito tornava a essere un bene accessibile (prima c’era chi ne faceva scorte indicibili e se ne vantava sui social, pigliandosi giustamente gli improperi di chi invece, non trovandone sugli scaffali, aveva dovuto rinunciare alla panificazione), anche il cibo online ha subito una flessione.
Le ricerche su Google sono crollate e le persone, finalmente libere di uscire dal proprio domicilio, hanno riscoperto altre gioie: una camminata all’aperto, un caffè con gli amici, una cena al ristorante preferito…
Il nostro feed non mostra più i manicaretti che avevano caratterizzato il periodo più duro della pandemia: il susseguirsi di post è oggi lo specchio di una ritrovata gioia di vivere, della voglia di ritornare alla normalità. Sperando che la prudenza prevalga e che non sia di nuovo necessario, da qui a qualche mese, ritrovarsi tutti in cucina per spezzare la monotonia di lunghe giornate trascorse in casa.