Lo straordinario brano italiano che avrebbe conquistato critica e pubblico a livello mondiale
di Minnie Luongo – giornalista scientifica
Risale al 1968 uno dei più grandi classici della storia del Festival di Sanremo, “La voce del silenzio”, brano composto da Paolo Limiti, Mogol ed Elio Isola. Ma in quella diciottesima edizione( successiva a quella, tragica, durante la quale si era suicidato Luigi Tenco)- e che vide vincitrice “Canzone per te” di Sergio Endrigo- quella che sarebbe diventata una fra le canzoni più famose della storia della musica italiana finì al 14° posto, ossia risultò l’ultima dei brani finalisti.
Presentata dal cantante Tony del Monaco – abbinato alla straordinaria voce della statunitense Dionne Warwick– fu incredibilmente snobbata dai media e neppure particolarmente apprezzata dal pubblico.
Il testo parla di una persona che vuole rimanere da sola a pensare, ma nel silenzio troppe cose e troppi ricordi ritornano alla mente, e ci si rende conto che nel cuore chi si ha sempre amato, in realtà non ha mai perso il suo posto. Il silenzio, al centro della canzone, amplifica tutto, anche l’amore.
Insomma, il protagonista, o la protagonista a seconda di chi la canti, si accorge come, a dispetto del trascorrere del tempo, ognuno ha qualcuno che occupa un posto speciale dentro di sé, a prescindere da tutto … Ed è sufficiente un momento senza rumori di sottofondo o gente che distragga la nostra attenzione per osservare il passato con nostalgia, capendo che nel silenzio si celano tutte quelle persone che abbiamo perduto, che ci siamo lasciati alle spalle e che non potremo mai dimenticare.
La prima a rispolverare e far esplodere la canzone fu Mina, che la portò concretamente al successo. Ma gli artisti che l’hanno riproposta nel corso degli anni quasi non si contano: tra questi, e sono solo alcuni, ci sono Massimo Ranieri, Elisa, Renato Zero, Diodato, Dolcenera. Senza dimenticare Francesco Renga che la cantò al Festival di Sanremo 2010 come ospite. Altrettanto fece Andrea Bocelli qualche anno dopo, mentre in questo 2020 Ornella Vanoni (in duetto con Alberto Urso), l’ha cantata nella serata dedicata ai settant’anni del Festival. Ovviamente anche Giovanna Nocetti, l’amica di sempre di Paolo Limiti, incise questo brano e lo fece due volte, nei due CD dedicati al grande autore.
La stessa Dionne Warwick ne cantò anche la versione in inglese, Silent Voices (nel suo album Dionne Warwick in Valley of the Dolls), ripresa poi dalle Supremes (che la inclusero nel loro album Produced and Arranged by Jimmy Webb) e da Tom Jones.