Che scelte possiamo compiere per aiutare i negozi di prossimità senza rinunciare all’online?
Di Doris Zaccaria – giornalista e formatrice
Lo avete notato? Da qualche settimana è tutto un fiorire di spot sul Black Friday: una giornata di “occasioni” imperdibili che permetterebbe ai consumatori di portarsi avanti con i regali di Natale accaparrandosi gli oggetti del desiderio a prezzi più vantaggiosi del solito.
Il Black Friday (ovvero il primo venerdì dopo quello del Ringraziamento) nasce in America e sulle sue origini circolano innumerevoli leggende metropolitane, come spiega bene questo articolo di Wired https://www.wired.it/play/cultura/2017/11/23/vera-storia-black-friday/
Ormai il venerdì nero degli acquisti scontati spopola anche in Italia e quest’anno è prevedibile che – complici le restrizioni che interessano buona parte del Paese e il fatto che in ogni caso sia meglio evitare negozi affollati – da oggi a Natale la maggior parte delle persone sceglierà di fare le proprie compere online piuttosto che frequentare fisicamente i negozi del quartiere.
Eppure, molti di questi punti vendita si sono attivati, nei mesi scorsi, per essere accessibili anche online: Pagine Facebook, account Instagram, numeri aziendali di Whatsapp, informazioni dettagliate su Google My Business sono tutte azioni che numerose attività hanno intrapreso.

Uno sforzo non da poco che merita di venir riconosciuto. Se non altro in chiave “egoistica”: chi avrebbe voglia, in fondo, di svegliarsi (in un futuro non troppo remoto) in una città priva del calore umano e della comodità dei negozi di prossimità?
Trovandoci quindi in questo momento particolare dell’anno, ecco che cosa possiamo fare per dare il nostro contributo al commercio al dettaglio:
- Chiamare i nostri negozianti di fiducia (dalla cartoleria alla pelletteria, dalla profumeria al negozio di abbigliamento) per domandare loro se hanno attivato servizi online; se abbiamo una mentalità più investigativa, ci basterà verificare noi stessi con una rapida ricerca.
- Consultare il nostro Comune di residenza per capire se esiste un elenco di negozi che effettua consegne a domicilio: a Milano, per esempio, l’elenco c’è ed è molto completo per quanto riguarda l’alimentare (https://www.comune.milano.it/web/milanoaiuta/spesa-a-domicilio). Personalmente amo fare – e ricevere – regali commestibili, quindi ecco una buona pista da esplorare!
- Se preferiamo optare per i marketplace (come Amazon per intenderci) cerchiamo di individuare i piccoli negozi che si avvalgono di queste piattaforme per vendere online.
Il momento è delicato e, per molti negozi, la pandemia ha rappresentato un grave danno economico. Questo non solo in Italia, naturalmente: lo dimostra il fatto che i nostri vicini d’Oltralpe hanno lanciato l’hashtag #NoelSansAmazon firmato anche da alcune importanti personalità politiche francesi come la sindaca di Parigi Hidalgo https://www.corriere.it/esteri/20_novembre_17/natale-senza-amazon-petizione-francia-favore-piccoli-negozi-30fc6838-28cc-11eb-92be-ccd547aa4d2b.shtml
Come consumatori abbiamo la possibilità di fare una scelta. E non si tratta fra la scelta di rischiare in posti affollati e quella di tutelare la salute comprando online: si tratta solo di scegliere come e dove spendere il denaro che ogni anno destiniamo al Natale.
Dal canto mio, non vedo l’ora di bighellonare su https://www.bookdealer.it/, il nuovo sito delle librerie indipendenti italiane, o di scoprire che cosa hanno in serbo per me i tanti punti venditi della città in cui vivo. Sono sicura che le idee per i regali non mancheranno e che mi sentirò felice dando il mio contributo al commercio di prossimità.