
Ho scoperto prestissimo che i migliori compagni di viaggio sono i libri: parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio. Fanno compagnia senza essere invadenti, Danno moltissimo, senza chiedere nulla. Tiziano Terzani
William Carlos Williams, Hermann Sudermann e i Fuochi di San Giovanni – con anche il nocino prossimo venturo. Cronaca di una piccola caccia. Faccio acqua da più parti, e non perché appena diventato sessantenne mi sia scoperto affetto da incontinenza, ma solo per via di una strutturale carenza a confarmi ai ritmi che gli altri vorrebbero per me. Per cui non contengo il necessario e lo disperdo, lo sperpero, lo spreco. Un po’ perché evapora, un po’ perché è assorbito dai terreni che calco – insomma di me dicono più le crepe e le inadempienze che non il resto. Ma in quegli esigui spazi mi piace muovermi liberamente. Mi dico che per far bene le cose occorre tempo, ma mi sento pressato e così finisce il divertimento per quello che faccio. Sovente mi si obbietta che non di divertimento ma di adempimento dovrei curarmi – sono inadempiente strutturale- ma mi piacerebbe farlo in maniera non anonima, bensì quasi artistica. Lo dico facendomi beffe di me stesso: questa cura vale più per me che non per chi si aspetta da me qualcosa. Però tendo a scantonare sulle vie laterali e mi avventuro in fuoripista che a volte causano valanghe di cui son io stesso la vittima.
Per dire… Sto rileggendo delle prose di William Carlos Williams e a un certo punto trovo. “Mi fa pensare ai Johannesfeuer. Conosce la commedia di Sudermann?”. No, io non la conosco. Mi documento su Sudermann e riesco a trovare una traduzione italiana edita da La Poligrafica a Milano nel 1901. E’ in vendita da un libraio di Comiso cui telefono per assicurarmi la copia. Williams ne scrive, nel dialogo di quel suo racconto, collocandola nell’economia del discorso come un esemplificazione ben chiara di quello di cui stavano discorrendo “Credo di capire quello che vuol dire…”. Io non ne sono certo e per questo ho cercato il testo. Comprenderò quando arriverà? Lo spero. Intanto mi accorgo, in questo mio scantonare per piccole cacce, che oggi è il 17 e ai Fuochi di San Giovanni mancano solo 6 giorni e mi divertirebbe se il libro arrivasse prima. Io quella mattina sarò a cogliere le noci acerbe per fare il nocino, come ormai è per me tradizione.
Questo è il mio fare acqua: muovo da un poeta, leggo le sue prose trovate da un libraio antiquario (un libro mai più ristampato dal 1963) mi impunto su Johannesfeuer scritto in corsivo, leggo la domanda fatta nel dialogo “Conosce la commedia di Sudermann?” e la sento come riferita a me, non so rispondere, cerco l’autore e la commedia, parlo con il libraio, mi accorgo che accade tutto a ridosso della notte di San Giovanni – notte di riti, presagi e sortilegi, in cui acqua e fuoco hanno ruolo.
Mi fermo, devo arrestarmi. Uscire all’aperto e riprendere i fili del discorso, quello cui son sollecitato – lo faccio con Williams: “Tutto è successo molto più in fretta di quanto si possa immaginare. Poi, dopo un po’, tutti sono tornati al lavoro, e per quel giorno non è successo nient’altro. È finita così”. (post di Andrea Tomasini su Facebook, 17 giugno 2022)

Minnie Luongo