Settembre: tempo di castagne e funghi in Val Muggiasca

Una gita al Rifugio”Ragno” di Roberto, a Camaggiore, per cominciare al meglio la nuova stagione

 Gli Erranti

L’ingresso del Rifugio “Ragno”

Dopo le vacanze estive si sente il bisogno di stare all’aria aperta, approfittando del tepore settembrino per passeggiate non impegnative nei boschi alla ricerca, per chi li conosce, di funghi (“da farci il sugo quando viene Natale”, come suggeriva De Gregori) o di castagne da arrostire o bollire con una foglia di alloro accompagnate da un buon bicchiere di vino.

Abbiamo pensato allora alla Val Muggiasca, una valle poco conosciuta sopra il lago di Como, e precisamente al borgo di Camaggiore, dove la prima domenica di agosto si festeggia la pesa del formaggio.

Si deve arrivare a Lecco prendendo la SS36 in direzione Colico: si esce a Bellano per salire in direzione Valsassina seguendo la SP62.

Arrivati a Taceno e superato il ponte, si svolta a sinistra per Vendrogno e poi all’inizio del paese a destra per Sanico, dove si può parcheggiare e acquistare al distributore automatico il pass giornaliero del costo di 3 euro per accedere alla strada sterrata.

 Camminando in mezzo alla natura si arriva in circa venti minuti al borgo di Camaggiore, e la stessa strada può essere percorsa in auto (moderando la velocità) da chi preferisce non camminare, fino ad arrivare a un secondo parcheggio.

Appena sotto il parcheggio troverete la chiesa di San Gerolamo, costruita attorno al 1500 e ristrutturata nell’anno 2001, contenente una bella statua del santo. Non si tratta del dottore della Chiesa ma di un gentiluomo veneziano, Girolamo Miani, che abbandonata la carriera militare fu ordinato sacerdote nel 1518 e trascorse il resto della vita facendo opere di carità e occupandosi di ragazzi abbandonati.

La chiesa è legata alla leggenda dei sette fratelli Eremiti delle montagne del Lario e della Valsassina, che risale all’alto medioevo. La tradizione racconta di otto fratelli che alla morte di uno di loro, si ritirarono in luoghi isolati sui monti dove costruirono dei tempietti comunicando tra di loro con dei falò come forma di preghiera e buon auspicio. Occorre sapere che il collegamento stradale Colico-Lecco fu completato solo nel 1831 da Carlo Donegani, quindi la strada di collegamento che scendeva dal passo dello Spluga passava dalla Valsassina per poi arrivare a Milano: la leggenda narra che questi sette eremiti con i loro falò avvertissero gli abitanti dell’arrivo di ipotetici invasori.

Dal secondo parcheggio sopra la chiesa si gode di una vista mozzafiato sul lago di Como; in lontananza si può vedere il lago di Lugano e nelle giornate limpide il monte Rosa.

Poco prima dell’abitato (l’unico abitante che soggiorna qui tutto l’anno, il signor Marco, è un esperto cercatore di funghi, ma non chiedetegli dove trovarli: come tutti i fungaioli non vi svelerà mai i suoi segreti!) troverete un piccolo parco giochi con scivoli, altalene e tavoli da picnic.

Se amate solo passeggiare senza cercare funghi e castagne, potete approfittare dell’ottima cucina di Roberto e famiglia, gestori del rifugio “Ragno” costruito dal padre: la struttura è sempre aperta da giugno a fine ottobre, da novembre a fine maggio solo sabato domenica e festivi (tel. 3779986118-3484812353). Qui troverete un’accoglienza cordiale e poi polenta taragna, bocconcini di cervo con funghi, bocconcini di vitello in umido, formaggi d’alpeggio e dolci fatti in casa: ottima la torta di mirtilli raccolti in loco.

Dopo un pasto sostanzioso vi suggeriamo una facile camminata sulla strada oltre il secondo parcheggio verso la Casera delle Donne (http://camaggiore.altervista.org/) affittata all’azienda agricola Donato Gobbi ma gestita da tre donne impegnate nell’antica pratica dell’alpeggio, che da luglio a ottobre rimangono sole a presidiare quest’angolo incastonato tra il Lario e la montagna. Assieme a Pia, 52 anni, alla figlia Veronica, 24, e alla giovanissima Simona di 15 anni ci sono una cinquantina di mucche, due cani e un paio di asinelli. Qui da giugno a settembre inoltrato potrete acquistare formaggi di latte vaccino o di latte di capra, ricotta e burro d’alpe. Oltre a godere di uno splendido panorama sulle montagne della val Chiavenna, sul Monte Legnoncino e sul Monte Legnone.

Buona passeggiata!

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