Generazione F          Un editoriale bonsai che ognuno può interpretare a modo suo

Questo mese abbiamo deciso, per la seconda volta in più di cinque anni, di fare un numero a tema libero. Perché non approfittare allora per scrivere un Editoriale bonsai? Il motivo? Con la primavera la pigrizia la fa da padrona, e io non mi sottraggo certo a questa indolenza stagionale.

Ciò non esclude che la sinteticità possa venirmi in auto per il mio Editoriale. Meglio di tante sbrodolate per arrivare al punto. In questo caso volevo scrivere della poesia più breve mai scritta finora.  La dobbiamo ad Aram Saroyan, che entra nel Guinness dei Primati con una poesia che non si può scrivere con nessun alfabeto. È una sola lettera, una “m” con una stanghetta in più, che si può (forse) leggere come “i’m”, ossia “io sono”. Siamo al minimalismo poetico.

L’autore, classe 1943, l’ha realizzata nel 1965. Non è possibile scriverla al computer, perchè si basa su un carattere inventato e illeggibile, una specie di m con una stanghetta in più, una sorta di doppia n attaccata, che è circa così:

 <nn>

Secondo alcuni sarebbe solo una provocazione, secondo altri un atto di creazione di un alfabeto nuovo, altri ancora vedono nel carattere inventato un “i’m” nascosto, ovvero un “io sono”, una sorta di grido esistenzialista dell’uomo nell’universo.

Come sia non lo sappiamo davvero, ma io l’ho scelta senza esitazione per introdurre il numero di marzo di generazione Over 60. Yes,  <nn>.

                                                                                           Minnie Luongo

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