Ecco perché ci passano davanti nella fila del supermercato
DI ANTONIO GIUSEPPE MALAFARINA – giornalista e blogger

Abbiamo spesso parlato di convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, che è quel documento che mette in evidenza di quali diritti debbano godere le persone con disabilità. Tratta di accessibilità, di salute, di tempo libero e via dicendo. Tuttavia non sancisce diritti diversi da quelli di cui beneficiano le persone senza disabilità, perché in linea di principio a tutti è concesso godere al meglio del proprio tempo libero, curarsi e muoversi senza barriere. Per le strade vediamo spesso parcheggi riservati alle persone con disabilità. Alle code nei supermercati vediamo corsie d’accesso preferenziali. Nei musei o nei cinema sappiamo che le persone con disabilità entrano con lo sconto. L’impressione è che le persone con disabilità godano di benefici di cui gli altri non possono giovarsi. È allora logico chiedersi se esistano dei privilegi e, nel caso, perché. Le persone con disabilità non godono di maggiori diritti degli altri. Questo deve essere chiaro. I diritti sono identici e provengono dalle varie dichiarazioni di diritti umani e civili succedutesi nel tempo, ovvero dal retaggio culturale che ha portato l’umanità a essere quasi universalmente consapevole di quale sia il valore della persona e l’intrinseca dignità non negoziabile dell’uomo. Non tutte le società planetarie sono concordi sul riconoscimento di pari dignità fra gli esseri umani ma la radice più nobile, e onesta, dell’umano pensare riconosce all’uomo una sua dignità inviolabile.
È noto che la dichiarazione universale dei diritti umani dell’Organizzazione delle nazioni unite del 1948 ha evidenziato 30 diritti inalienabili fra cui emerge lampante il diritto all’uguaglianza.
È noto che la dichiarazione universale dei diritti umani dell’Organizzazione delle nazioni unite del 1948 ha evidenziato 30 diritti inalienabili fra cui emerge lampante il diritto all’uguaglianza. Questo basta a comprendere che le persone con disabilità non godono di privilegi, bensì degli stessi diritti degli altri, come detto. Documenti come la convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità sono serviti e servono, comunque, proprio ad evidenziare che i disabili devono poter esercitare i propri diritti, contrariamente a quanto troppo spesso non è consentito loro di fare. I diritti esistono e sono uguali per tutti; ciò che cambia è la possibilità di esercitarli. Alle persone con disabilità spesso è negato l’esercizio di alcuni diritti, come il muoversi liberamente, l’essere curati alla pari, il non subire discriminazioni per via della propria disabilità e affini. Per questo è necessario che i diritti di cui tutti fruiscono per le persone con disabilità vengano segnalati particolarmente. Per esercitare tali diritti le persone con disabilità hanno talvolta bisogno di modalità specifiche. Ecco, dunque, che è necessario creare parcheggi riservati, cioè per favorire quella mobilità che la disabilità altera. Il tagliare la fila, per esempio, non è un contentino per ripulire le coscienze dai soprusi perpetrati contro le persone disabili ma è una risposta all’esigenza di entrare in un luogo senza che la stanchezza o l’impazienza legate alla disabilità impediscano alla persona disabile di portare a termine l’accesso a causa della sua condizione. Le persone con disabilità hanno medesimi diritti degli altri, non privilegi. Le persone con disabilità godono degli stessi diritti di tutti cui rispondere con modalità personalizzate, tutto qui.