Il futuro inizia adesso: iniziative per diffondere l’ABC delle competenze digitali

L’emergenza COVID ha messo in luce la permanenza di importanti gap tecnologici. Che vanno colmati per garantire il principio di uguaglianza sostanziale.

Di Doris Zaccaria – giornalista e formatrice

Non più di qualche mese fa – eppure sembrano passati davvero secoli – affrontavo su queste pagine la tematica del “digital divide”. (https://generazioneover60.com/2020/02/26/esiste-ancora-il-digital-divide/)

E parlavo di come molti Over si fossero avvicinati al digitale con curiosità e voglia di prendere parte al grande cambiamento – sociale e non solo tecnologico – che il diffondersi dei nuovi media stava rendendo possibile.

L’insorgere dell’emergenza COVID e il rigido distanziamento sociale imposto per evitare il peggio hanno reso ancora più importante l’accesso a queste tecnologie: saper usare computer, tablet o smartphone ed avere accesso a una connessione stabile sono diventate le priorità per molti Over.

Il rischio, in assenza di questi strumenti, era la solitudine oppure l’incapacità di accedere a importanti servizi erogati online (uno su tutti: la spesa a domicilio).

Molti di noi hanno fatto esperienza diretta del fatto che una call di gruppo su Skype o un corso seguito su Zoom possono fare la differenza in termini di socialità e benessere psicologico. Ma, prima ancora, in questa fase Internet diventa una fonte importante di notizie, opportunità, accesso a iniziative di supporto organizzate dagli enti pubblici.


In questa fase così delicata alcune amministrazioni e associazioni  si sono rese protagoniste di iniziative per la diffusione della cultura digitale fra gli Over.

In Umbria, un progetto già esistente di alfabetizzazione digitale è stato rimodulato in base alle nuove priorità indotte dall’emergenza sanitaria.

Oggi il programma #Emergemma (http://www.progettogemma.it/emergemma) mette a disposizione preziosi tutorial per molti Over, come ad esempio: fare la spesa on line da produttori locali, effettuare videochiamate di gruppo con i propri cari, trovare informazioni certificate sul Covid-19 e sull’attualità più in generale, ordinare un pasto con la consegna a domicilio, visitare virtualmente musei, siti archeologici e città d’arte. Il tutto restando in casa.

Si concentra invece sul concetto di cittadino digitale il progetto “Pane e Internet” (www.paneeinternet.it) della Regione Emilia Romagna: in questo caso, infatti, l’iniziativa è rivolta a tutti coloro che abbiano bisogno di strumenti per fruire di servizi sempre più avanzati e per cogliere le opportunità che il digitale offre nel suo territorio.

Non va dimenticato, difatti, che esistono Over super tecnologici come anche Under che faticano a destreggiarsi sulla Rete: per esempio, non riescono a distinguere l’autorevolezza di una notizia, o  concludere un acquisto online.

A seguito dell’emergenza sanitaria in atto, “Pane e Internet” è approdato su Lepida Tv con 10 video-lezioni di 15 minuti l’una, in onda due volte la settimana: un modo per avvicinare i destinatari che, partendo dalla più rassicurante televisione, potranno iniziare il proprio “addestramento al digitale”.

Oltre alle istituzioni, ci sono anche Associazioni che hanno nel proprio DNA la lotta al digital divide. Informatici Senza Frontiere (https://www.informaticisenzafrontiere.org/) dal 2005 organizza corsi di informatica di base e avanzata, in Italia e nel mondo, gratuitamente, rivolti a persone che vivono in condizioni di emarginazione, difficoltà o disagio sociale.

Durante l’emergenza Covid l’Associazione, forte della sua esperienza, ha messo a punto  l’iniziativa “SOS Videochiamate”. Il progetto, destinato agli Over,  offre delle mini-guide per l’utilizzo delle più comuni applicazioni di videochiamata per smartphone, tablet e computer. E non manca neppure un apposito servizio di assistenza raggiungibile telefonicamente e via e-mail.

Il lavoro meritorio di enti pubblici e Associazioni in questa fase non deve farci dimenticare che, purtroppo, ancora oggi molti cittadini non hanno accesso alla banda larga e non dispongono di computer, tablet o cellulari adatti alle esigenze sempre più multiformi e complesse di una vera cittadinanza digitale.

Pertanto, sempre di più il digitale è necessario venga pensato come uno strumento di inclusione e partecipazione attiva, al quale tutta la popolazione deve essere in condizione di accedere.

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