“Bacteriart, from invisible to visible”: progetto vincente di Yakult Italia e NABA

Il linguaggio dei batteri avvicina Arte e Scienza

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A cura della Redazione

Quella che una volta (spesso con giudizio lievemente negativo) si chiamava contaminazione, ora viene denominata sinergia. In questo caso, un bel connubio fra Arte e Scienza: una vera propria sfida portata avanti da Yakult Italia con NABA, Nuova Accademia d Belle Arti. E’ nato così il progetto “Bacteriart, from invisible to visible”, mediante il quale i batteri escono dai laboratori per diventare visibili, concreti e tangibili grazie all’arte che, da sempre, aiuta a comprendere anche ciò che i sensi non sono in grado di cogliere.

Non solo “l’essenziale è invisibile agli occhi”, come insegna la letteratura, ma ciò che è invisibile aiuta anche a mantenere il corpo e la mente in buona salute. E in alcune speciali occasioni merita di diventare assoluto protagonista: come per i microorganismi che vivono all’interno del nostro corpo, e in particolare dei batteri. Il bel progetto si deve al desiderio di Yakult Italia di identificare linguaggi nuovi e alternativi per avvicinare la microbiologia al grande pubblico, facendo così scoprire il fascino di questo micro-mondo, che è anche il cuore dell’azienda da oltre 85 anni.  Da parte sua NABA ha aderito con entusiasmo alla proposta nella cui caratteristica di “apparente invisibilità” ha colto una sfida creativa di grande coinvolgimento per i propri studenti.

Nel corso dell’evento digitale BacteriArt Day , da parte di una giuria internazionale è stata premiata come la migliore tra le 30 proposte progettuali presentate, l’opera F06. 3 di Francesco Scalas, Giacomo Segantin e Olivier Russo (studenti del secondo anno del Biennio in Arti Visive e Studi Curatoriali di NABA): un’installazione composta da una serie di elementi eterogenei che convivono attraverso un sistema di equilibrio e interdipendenza. Elementi tecnologici come un proiettore, altoparlanti e uno schermo video si trovano in stretta relazione con una componente organica, convivendo con dei cavoli rossi, il cui interno ricorda la forma dell’intestino. Una correlazione che esprime il desiderio di ribaltare la logica antropica occidentale-moderna che definisce il “non umano” di secondaria importanza. Come spiega Scalas, la scelta dell’ortaggio è legata al fatto che ricorda visivamente la forma dell’intestino. Qui, si innesca il rimando alla credenza popolare secondo la quale “se mangi un cibo che ha le sembianze di un dato organo, questo è in grado di agire positivamente sull’organo stesso”.“F06. 3” unisce scienza e sapere popolare, con l’obiettivo di rendere accessibile il sapere scientifico, dando a questo un valore “più” umano. Rappresentando in questa maniera il sunto perfetto del messaggio di Yakult. 

Il progetto vincitore,” F06.3″, di Francesco Scalas, Giacomo Segantin e Oliver Russo

Al progetto vincitore si affiancano due menzioni speciali.  Ad aggiudicarsi il premio Dottor Shirota, per l’accurato approfondimento scientifico nella progettazione, è stata l’opera Bacterial Identities di Sofia Gasparoli. Una scultura che nasce dall’idea di unicità nella combinazione dei batteri che definiscono i singoli individui come esseri umani, ispirandosi alla scoperta scientifica portata avanti da una ricerca dell’Università dell’Oregon nel 2015, che ha dimostrato che gli esseri umani differiscono nella loro nuvola microbica personale, una sorta di “impronta digitale biologica” di cui tutte le persone dispongono e grazie a cui si possono distinguere le singole individualità. 

“Bacterial Identities”, di Sofia Gasparoli

Al progetto Natura Humano s.d. / Humanum Homini s.d. di Jessie Yu è stato invece assegnato il premio Nuove Visioni per aver interpretato in modo più inaspettato il tema “from invisible to visible”. L’opera si basa su due Atlas, uno speculare all’altro, che si incontrano in una sorta di comunicazione in cui nella prima sezione la natura “scrive” all’umano, mentre nella seconda l’umano “scrive” al sé. Il progetto, il cui risultato finale è una serie di cartoline che simula un viaggio in luoghi diversi (i cui protagonisti sono i batteri), rappresenta una critica all’antropocentrismo: le persone sono così impegnate a concentrarsi sulla realizzazione dei propri desideri che si dimenticano del benessere della natura.

Diversità ed equilibrio tra i microorganismi, un esempio per tutta l’umanità

I batteri, che ci immaginiamo come organismi a sé stanti, in realtà comunicano costantemente tra di loro e mirano a raggiungere una situazione di equilibrio per la propria crescita, un vero e proprio ecosistema che valorizza la diversità delle specie presenti, con una ricaduta positiva sull’individuo che li ospita. E in effetti, che cos’è questo incredibile impegno quotidiano, se non lo specchio di ciò che avviene anche tra esseri umani, nelle società contemporanee?

Sottolinea Marco Scotini, NABA Arti Visive Department Head:L’incontro tra la visione di un artista e la scienza può talvolta produrre inaspettati e affascinanti risultati. È proprio su questo aspetto che ‘BACTERIART, from invisible to visible’ intende porre l’accento: le arti visive sono libere da limiti e regole formali, e per questo consentono di affrontare fenomeni anche molto complessi da vari punti di vista, riunendo estetica, emozioni, elementi critici e stimolando una riflessione individuale o persino un dibattito pubblico”.

“Yakult è da sempre impegnata a raccontare la scienza in modo alternativo e originale, grazie al suo forte DNA educazionale- aggunge Arianna Rolandi, Direttore Scientifico e Relazioni Esterne di Yakult Italia-. L’essere pionieri nel settore della microbiologia e dei probiotici è una responsabilità, e contemporaneamente una grande opportunità. Poter realizzare progetti che avvicinano le persone al nostro “mondo”, in maniera innovativa e, in questo caso, grazie agli studenti di NABA, creativa e artistica, è un privilegio e un motivo di orgoglio. Rendere visibile l’invisibile è il nostro personale contributo nel facilitare la comprensione della scienza”.

https://yakult.it/

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