Spesso viaggiare è sinonimo di felicità

Assieme a Brescia, Bergamo è stata designata capitale italiana della cultura 2023. Tante le iniziative e le manifestazioni da non perdere

Gli Erranti

Questa volta abbiamo scelto di esplorare una delle capitali italiane della cultura 2023.  Che si visiti quella alta o quella bassa, Bergamo resta sempre una citta piena di sorprese.  Se poi si ha la fortuna di capitarci la sera in cui nella città alta si svolge la festa delle luci, nell’ambito delle celebrazioni previste per le capitali della cultura, non c’è dubbio che ci aspetti una serata speciale.

E’ quello che è successo a noi: siamo arrivati quasi in centro lasciando la macchina al parcheggio coperto in piazza del Mercato del Fieno, a pochi passi dalla nostra meta, e abbiamo incominciato il nostro giro con la visita al tempietto di Santa Croce, un importante esempio di architettura romanica. Per l’occasione il tempietto è stato avvolto in una luce blu che rende particolarmente spettacolare questo monumento millenario, mentre all’interno l’artista cileno Ivan Navarro ha giocato con specchi e neon creando l’illusione di scendere nelle viscere della terra: l’installazione riprende all’infinito la parola BED e al tempo stesso permette di vedere riflessi gli affreschi della volta.

Un’altra installazione di Navarro si trova al museo Donizettiano: si tratta di Traffic, che crea un’atmosfera surreale utilizzando le tre luci di alcuni vecchi semafori, con il sottofondo delle musiche di Gaetano Donizetti. Il percorso artistico prosegue poi nel cortile del museo, dove l’artista e designer veneziana Federica Marangoni ha realizzato The Time Machine, una moderna clessidra luminosa che fa riflettere sul concetto di tempo.

Sempre di Federica Marangoni alla Rocca abbiamo trovato Go Up, una scala di luce rossa alta 12 metri, realizzata con un particolare tipo di neon che riproduce l’effetto visivo di una continua scarica elettrica, come quello di un fulmine. La scritta centrale invita a non fermarsi di fronte alle difficolta della vita, come ha fatto Bergamo in tempo di Covid. La Rocca ospita anche Storie di Luce, nove opere realizzate dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Bergamo Carrara sul tema del Risorgimento. 

Sulla nostra strada abbiamo poi trovato il Chiostro del Carmine del XV secolo, dove da dicembre 2022 a fine gennaio 2023 è stata istallata una pista di pattinaggio su ghiaccio. Noi invece abbiamo potuto ammirare Tesselis la danza degli animali dell’artista torinese Angelo Bonello: un gioco di tessere luminose sul pavimento del chiostro sembra riprodurre un antico mosaico della città romana di Bergomum, creando immagini misteriose che simboleggiano una società futura in cui gli animali si riappropriano del mondo.

Il nostro itinerario ci ha portati lungo la strada più caratteristica del centro di Bergamo, via Colleoni, detta la Corsarola: siamo arrivati così in piazza Mascheroni, dove abbiamo trovato Talking Heads dell’artista serbo Viktor Vicsek: due grandi teste parlanti una di fronte all’altra, ciascuna dotata di 4000 LED controllabili singolarmente che permettono di riprodurre le espressioni facciali.

Passando sotto la Torre della Campanella realizzata nel 1355 da Bernabò Visconti si arriva in Piazza della Cittadella, illuminata dall’installazione Ballerina di Angelo Bonello, una serie di sagome danzanti che si accendono a ritmo di musica in omaggio all’arte  della danza: uno spettacolo che ha incoraggiato due piccole ballerine a esibirsi, dando luogo a un gradevole fuori programma.

Siamo poi tornati verso Piazza Vecchia, dove sulla facciata di Palazzo Nuovo era proiettato Angelo Mai Al Data Mapping, un contenuto visuale elaborato dall’intelligenza artificiale a partire dal database digitale della Biblioteca “Angelo Mai” che è stato parte integrante della cerimonia di inaugurazione della festa, con la partecipazione degli allievi del Conservatorio e del soprano Jessica Panzarotto. E ancora Luca Brinchi e Daniele Spanò presso Palazzo Moroni presentano 0,3 m, un dispositivo luminoso e sonoro che si ispira alla figura del dio Nettuno e denuncia la grave situazione ambientale che sta causando l’innalzamento degli oceani.

Ma il tempo è tiranno e, pur essendo ubicate nei pressi del parcheggio presso il convento di San Francesco oggi sede del Museo delle storie di Bergamo, non siamo riusciti a vedere Frame Perspective di Oliver Ratsi,istallazione audiovisiva che indaga l’evoluzione di infiniti possibili universi, e Polaroad di Daniele Davino, un video- racconto che utilizza le foto storiche di Itala Bianzini, proposte attraverso cinque lenti Fresnel trasformate in magici schermi in miniatura.

Alla fine della serata tornando verso l’autostrada ci siamo accorti dell’opera Follow the Blue che illumina la celebre Torre dei Venti costruita in stile razionalista dall’architetto Alziro Bergonzo, trasformandola nel manifesto della mostra. E infatti il colore predominante della manifestazione è il blu, considerato un colore freddo, che però alla fine della serata lascia una sensazione di pace e tranquillità e abbinato all’arte ti induce a fantasticare e riscalda il cuore.

Questo è il nostro racconto della Festa delle luci di Bergamo, ma non perdetevi l’appuntamento con il flashmob del 4 giugno, quando le due città saranno collegate da una catena umana con 40.000 fascette colorate fatte a uncinetto lunghe un metro e mezzo (il distanziamento interpersonale richiesto contro il Covid). Sicuramente noi ci saremo, come saremo a Bergamo nel mese di novembre per vedere l’installazione Fireflies on the Water dell’artista giapponese Yayoi Kusama. (informazioni e prevendite sul sito https://www.theblank.it/)

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