Vivere la vita all’incontrario

Simone Cristicchi ci ha scritto una canzone nel 2010. Ma c’è anche un importante e premiato film del 2008 (vincitore di tre Oscar)diretto da David Fincher basato sul racconto di Francis Scott Fitzgerald e ambientato a New Orleans alla fine della Grande Guerra, “Il curioso caso di Benjamin Button”.

Un orologio con le lancette al contrario è legato al sortilegio di un bambino che nasce anziano e, giorno dopo giorno, ringiovanisce. Il neonato che nasce con le sembianze e le patologie di un novantenne, crescendo, pian piano, anno dopo anno, percorre la propria età all’incontrario.

“Il curioso caso di Benjamin Button” insegna che il tempo è una convenzione umana. Sono i tempi interiori, quelli di cui parlava Proust in Alla ricerca del tempo perduto, che scandiscono il ritmo della vita, dell’amore e delle trasformazioni della mente, che non è sempre in sintonia con quelle del corpo e del fisico.

Ecco alcune frasi esplicative pronunciate da Ben (un magnifico Brad Pitt, con una meritata nomination quale attore protagonista): “Per quello che vale non è mai troppo tardi per essere quello che vuoi essere. Non c’è limite di tempo, comincia quando vuoi; puoi cambiare o rimanere come sei, non esiste una regola in questo.. possiamo vivere ogni cosa al meglio o al peggio. Spero che tu viva tutto al meglio, spero che tu possa vedere cose sorprendenti, spero che tu possa avere emozioni sempre nuove, spero che tu possa incontrare gente con punti di vista diversi, spero che tu possa essere orgogliosa della tua vita, e se ti accorgi di non esserlo, spero che tu trovi la forza di ricominciare da zero”.

Da qui lo spunto per il primo Editoriale di questo 2020, dove il mio personale bilancio verte sulle domande “chi sono, mi piaccio, che cosa posso fare per stare sempre meglio con me stessa e con gli altri?” Già nell’Editoriale dell’ultimo numero del 2019 proponevo un anticonvenzionale “Che Natale sei?”invece dell’usurato “Che Natale fai?”. A maggior ragione iniziamo l’anno chiedendoci chi siamo. Io, evviva l’immodestia, sono diventata ancor più meravigliosamente leggera, curiosa, ilare e anche “palpitante”. L’hanno già detto in tanti, ma val la pena di ricordarlo: la magia o la biologia non possono nulla sulle leggi del cuore, e sul fatto che l’uomo possa impadronirsi del tempo, plasmandolo, vincendolo, senza sconfiggere l’ineluttabilità della morte, ma conquistando i propri giorni uno ad uno nella vita. Amando, soffrendo, ridendo. Anche chiedendo aiuto. Ciò che avevamo ritegno di esternare da giovani, è questa la bella notizia,  non è tabù. SIAMO noi Generazione F. Fortunati, folli, fighi più che mai Auguri a tutti! Minnie Luongo (direttore Generazione Over 60)

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