Un percorso di guarigione attraverso la “sesta arte” raccontato da Joyce Dijkstra
Di Paola Emilia Cicerone – giornalista scientifica

La danza è una forma di arte speciale per chi assiste, ma soprattutto per chi la pratica, vivendo in prima persona le emozioni trasmesse dalla musica e dalle coreografie. Un’emozione che diventa più intensa quando non è proposta come spettacolo, ma come percorso di meditazione o di guarigione. Quando parliamo, insomma, di una danza che si ricollega alle radici più profonde di questa forma espressiva: come quella che racconta Joyce Dijkstra in questo saggio dedicato alle danze dei fiori di Bach (Il gesto del fiore, Ventura edizioni). Conosco e seguo Joyce da più di venti anni, ho danzato con lei e seguito i suoi corsi di formazione: quelle raccontate in questo libro sono danze speciali, che restano nel cuore. Nate dall’intuizione di Anastasia Geng, che ha collegato le musiche e le semplici coreografie della sua Lettonia con le essenze floreali proposte dal dottor Edward Bach. Danzarle può regalare benessere e serenità, ma anche la possibilità di incontrare la cultura dei paesi baltici, la passione dei quei popoli per la natura l’arte e la musica, che ha permesso loro di mantenere viva la propria identità durante l’occupazione sovietica (in questo video un esempio di una delle danze più note e amate, Elm, la danza dell’olmo: www.youtube.com/watch?v=mySte09CCTM
Nel saggio l’autrice ripercorre la storia di queste danze e insieme il suo incontro con Anastasia, un evento apparentemente casuale che ha segnato la sua vita e che l’ha spinta a portare le danze dei fiori di Bach in Italia, e ora a proporle in un libro a chi volesse utilizzarle nei propri gruppi. Leggere queste pagine significa entrare in un mondo di danze semplici, fatte non per esibirsi ma per conoscere meglio noi stessi e le nostre emozioni, profonde ma adatte anche ai bambini: tra i diversi contributi presenti nel libro ce n’è uno di un’insegnante elementare, allieva di Joyce, che racconta la propria esperienza.
Anni di insegnamento e formazione hanno portato Joyce ad arricchire il proprio percorso: oggi alle danze dei fiori si affiancano movimenti e gestualità da lei elaborati, ma anche le danze del ciclo “Viaggio verso la guarigione”, create dalla tedesca Amei Helm negli stessi anni in cui Anastasia completava le sue danze, e dedicate soprattutto alle donne che hanno bisogno di ritrovare forza e stima in se stesse: “Sono in un viaggio di guarigione, sto andando a casa verso me stessa” . dicono le parole di una delle sue danze più note.
Il gesto del fiore è dunque un manuale e, al tempo stesso, la storia di tre maestre, coreografe e creatrici, Joyce Dijkstra, Anastasia Geng e Amei Helm: tre donne che hanno dedicato la vita alla danza come strumento di benessere e di cura. (chi fosse interessato al lavoro di Joyce Dijkstra, in attesa che si concluda l’emergenza Covid e riprendano le attività dal vivo, può visitare il suo sito (https://danzemeditative.com ) o leggere il suo primo libro Nella danza sei tu; La spiritualità e la cura nelle danze meditative (Ancora edizioni 2019).
