La prova costume

Godiamoci il mare indossando ciò che preferiamo, senza preoccuparci del giudizio altrui e, soprattutto, del nostro!

 Di Paola Emilia Cicerone – giornalista scientifica

Anche quest’anno è arrivata. Parlo della stagione della remise en forme, della prova costume, dei messaggi che ci bombardano dalle pubblicità e dai giornali chiedendo di prepararci per l’appuntamento con le vacanze. Anche a me che scrivo di salute e non di bellezza arrivano spesso comunicati che propongono diete, creme e altri rimedi finalizzati a ottenere “un corpo da spiaggia”. E da un paio d’anni ho preso l’abitudine di rinviarli al mittente, segnalando che trovo queste comunicazioni poco rispettose nei confronti di chi vuole godersi la bella stagione senza preoccuparsi di chili o centimetri di troppo. Non m’illudo di cambiare le strategie di comunicazione delle aziende, ma almeno cerco di non rendermene complice. Non si capisce perché alle donne – e solo a loro – debba essere richiesto con insistenza di rimettersi in forma per l’estate, generando ansia e disagio specie nelle più giovani, e in generale in chi sa di non avere un fisico paragonabile alle immagini proposte dai media, spesso grazie a ritocchi e Photoshop che creano corpi perfetti e aspettative irraggiungibili.

Alla mia età riesco a scherzarci su, ma non è stato sempre così, e ho avuto amiche per cui l’appuntamento col costume da bagno era davvero un problema, in qualche caso fino al punto di rinunciare per non esporsi.  Così , in questo periodo il mio mantra è un meraviglioso meme americano che recita (Penso che non serva traduzione) How to have a beach body: have a body, go to the beach”.

Abbiamo un corpo, e siamo in spiaggia!

È così, ed è semplice, ma per arrivarci bisogna superare gli ostacoli di una cultura che impone alle donne di essere belle per gli altri, e di esserlo rispettando i canoni della moda dell’epoca. E possibilmente consumando, perché facile capire che l’obiettivo di questi messaggi è vendere, si tratti di creme riducenti, di abbonamenti in palestra o di diete da seguire. Il problema è che il nostro giudizio sulle forme dipende dalla cultura e dall’epoca in cui viviamo: non sei troppo grassa o troppo vecchia, diceva la mai abbastanza citata Erica Jong, sei solo nata nel paese sbagliato o nel secolo sbagliato. Per noi Over 50 (non in senso anagrafico) il secolo giusto potrebbe essere quello delle Veneri del Tiziano o delle bellezze rubensiane. Ma anche in tempi molto più vicini a noi lo sguardo sulla bellezza femminile è stato meno rigoroso: basti pensare alle pin-up degli anni 50 ( per chi vuol saperne di più ci sono siti che riportano peso e altezza delle più famose, https://vitadapinup.blogspot.com/2014/12/le-misure-delle-grandi-dive.html  ). Senza dimenticare le prime Miss Italia: il sito ufficiale riporta le loro immagini – www.missitalia.it/archivio/albodoro.php – e sono foto vere, visto che all’epoca le possibilità di ritocco non andavano molto oltre l’aggiunta di una riga di eyeliner. E quelle che vediamo sono ragazze belle, ma certo non perfette, con gambette un po’ corte e tracce di cellulite che oggi costerebbero loro un’eliminazione, anche se tolgono ben poco al loro fascino sorridente.

Marilyn: un mito irraggiungibile! Ma sapete che era 1,m e 66 d’altezza per 94 di seno, 58 di vita, 91 di fianchi e un peso che nei suoi 36 anni di vita è oscillato dai 52 ai 68 Kg? Eppure negli anni Cinquanta quasi tutte le star dichiaravano le perfette misure 90-60-90…. La Monroe conferma quanto sia stupida e senza senso l’omologazione e la ricerca della “bellezza canonica”.

Marilyn Monroe in costume da bagno

La prima Miss Italia

Intendiamoci, non si tratta di fare elogio della ciccia: sovrappeso e obesità sono un problema non marginale, visto che riguarda più di metà della popolazione italiana. E a pensarci, la percentuale di chi è stato o è a dieta è anche più elevata, soprattutto tra le giovani donne: il problema è che i due dati non si sovrappongono. Insomma, ci sono persone francamente sovrappeso che continuano a non preoccuparsi di ciò che mangiano, mentre molte ragazze si vedono grasse pur essendo normopeso o addirittura sottopeso: la tagli più diffusa tra le italiane è la 44, la 42 per le più giovani, ma quante si struggono per entrare in una 40 o addirittura in una 38? E quanti negozi propongono i capi più carini e trendy solo in queste taglie davvero minime? E poi c’è la cellulite, un problema a sé, tipicamente femminile, per cui non esistono rimedi miracolosi e che col grasso non ha molto a che vedere: si può essere magre e avere la cellulite. Luciana Littizzetto risolve a modo suo -“Le donne hanno la cellulite. Se una non ce l’ha, 9 volte su 10 è un travestito. Ditelo ai vostri mariti. La mia cellulite non ti piace? Mi dispiace amore, sei gay” – ma non tutte riescono a essere così dirette…

Non c’è niente di male, ovviamente, a mantenersi in forma. Ma le diete fai-da-te, quelle che in estate fioriscono sulle pagine delle riviste, rischiano di alterare equilibri delicati e di farci riprendere peso una volta interrotto il regime, creando una pericolosa spirale che finisce con l’aumentare il grasso e diminuire la massa muscolare. Forse basterebbe evitare di pasticciare con snack e bevande gassate, abbondare in frutta e verdura e soprattutto fare attività fisica, che magari non fa perdere peso ma regala un corpo più armonioso e una maggior sicurezza.

LE MISURE (CONOSCIUTE) DELLE GRANDI DIVE:

AltezzaNomePesoSenoVitaFianchi
151Judy Garland44,5845686
150Veronica Lake44,5865384
150Gloria Swanson
152Janet Gaynor44,5805884
154Mary Pickford846391
154Jane Powell49845884
165Joan Crawford51946294
152Mae West54,9966196
155Norma Shearer53,5866594
155Jean Harlow49,586B6391
157Miriam Hopkins
157Debbie Reynolds49,5915894
157Shirley Temple
152Natalie Wood5581B5684
160Olivia de Havilland49945891
157Louise Brooks
161Carole Lombard55866186
160Elizabeth Taylor5581D5391
160Jean Arthur
161Clara Bow51846193
156Leslie Caron
160Bette Davis86C5386
160Vivien Leigh81A5884
165Tippi Hedren5086C6181
160Lana Turner50866186
165Ann-Margret54895889
162Constance Bennett45,5846690
157Ann Blyth
160Bebe Daniels55916894
161Marion Davies53,5896890
163Betty Grable57-61916189
165Barbara Stanwyck49855885
164Claudette Colbert5081B46 – 6386
168Marlene Dietrich59916684
160Dolores del Rio55846391
164Ginger Rogers866189
163Joan Bennett49846386
166Marilyn Monroe52-68945891
170Jane Russell55,596D6191
171Cyd Charisse88B5694
168Catherine Deneuve6186D6189
168Ava Gardner55915894
168Rita Hayworth5391C6191
170Hedy Lamarr53,5906388
168Myrna Loy906785
168Kim Novak5591C6394
168Raquel Welch53,5945790
167Loretta Young
170Greta Garbo56,7917196
173Rosalind Russell55886591
170Brigitte Bardot56,791B5189
170Doris Day91B6391
170Faye Dunaway866386
174Anita Ekberg1005896
170Audrey Hepburn46,786A5186
169Grace Kelly53,586A6189
173Esther Williams966886
175Kay Francis53,5846589
172Katharine Hepburn5786B5684
173Lauren Bacall5986C6686
174Sophia Loren63,596C6196
177Ali MacGraw
175Ingrid Bergman61866186
175Alexis Smith58866191
La fonte di questa tabella è il sito http://www.glamamor.com

Oggi per fortuna su questi temi c’è uno sguardo diverso, sempre più spesso si parla di body shaming e ci sono aziende – come Dove https://www.dove.com o Summersalt www.summersalt.com/pages/every-body-is-a-summersalt-body che promuovono una consapevolezza nuova e l’accettazione di modelli corporei diversi da quelli imposti fino a poco tempo fa da media e pubblicità. In alcuni paesi si cerca di limitare l’uso dei filtri che trasformano i corpi e modelli impossibili da raggiungere, a danno soprattutto delle più giovani e delle più fragili. La strada sarà lunga, ma intanto l’invito a tutte noi è a godersi il mare indossando ciò che preferiamo, senza preoccuparci degli sguardi altrui ma soprattutto senza giudicare noi stesse. Abbiamo un corpo, e siamo in spiaggia, va bene così. Buona estate!

Nessuna prova costume può mettersi fra noi e le vacanze!

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