Dedicato alle amiche

Una buona rete di amicizie contribuisce al nostro benessere, anche più di quanto possa fare la famiglia. Lo conferma la ricerca scientifica

Di Paola Emilia Cicerone –giornalista scientifica

Knowing you can always count on me, for sure/That’s what friends are for”…E’ una canzone che adoro, quella di  Dionne Waarwick  (https://www.youtube.com/watch?v=HyTpu6BmE88), ma  soprattutto è il modo più semplice per dire che cosa sia per me l’amicizia. E ne parlo in questo numero dedicato alla donna perché, per me – i miei pochi, carissimi amici mi perdoneranno – amicizia significa soprattutto amicizia femminile.

Una volta si diceva che le donne non riescono a essere davvero amiche, che dietro all’apparente cordialità si nascondono inevitabilmente gelosie e pettegolezzi. Non so se in passato sia stato così, ma nella mia esperienza non è vero: certo, le amicizie femminili sono diverse da quelle maschili, sono fatte di chiacchierate più che di attività comuni, di pomeriggi fatti di niente che poi è difficile raccontare… “Che cosa hai fatto ieri?” “Ho visto un’amica…“.”E?” ”Niente, ho visto un’amica”. E’ lo stare assieme ad animare un pomeriggio noioso, a trasformare in un luogo vivibile un ufficio o l’aula scolastica, a rendere sopportabili esperienze che ci sembravano intollerabili.

 Avevo poco più di venticinque anni quando entrai nella camera di un albergo romano che avrei dovuto condividere con una ragazza che non conoscevo ancora, in lacrime perché il ragazzo di cui all’epoca ero innamorata – per cui evidentemente ero solo un’amica – mi aveva appena confidato di aver incontrato la donna della sua vita, che non ero io. Mi trovai davanti una sconosciuta bionda dall’aria cordiale, che mi squadrò un attimo prima di chiedermi cosa fosse successo. Dando stura a una valanga di chiacchiere, e alla fine anche di risate. Perché tra amiche – e quel punto lo eravamo già – si riesce quasi sempre a ridere, anche nei momenti più brutti. E poi è stato solo il destino che l’ha portata via anzitempo a interrompere un legame che aveva superato traslochi, matrimoni e  altre rivoluzioni esistenziali.

In molti casi per fortuna il filo non si spezza, e si può ancora ridere delle vecchie storie e raccontarne di nuove. Ricordo ancora i pomeriggi passati a fare compiti con la mia compagna di banco del liceo, consumando quantità indescrivibili di biscotti e ridendo a crepapelle per qualunque sciocchezza. Non avevo, e non ho mai avuto, “la compagnia”, ma non ne sentivo la mancanza perché c’erano le amiche. Ci sono ancora, e qualche volta sono le stesse: ho ritrovato di recente alcune delle bambine con cui giocavo nei giardini della mia scuola elementare, a Roma; abbiamo storie e vite diverse ma il piacere di sentirsi, magari solo su Facebook, è rimasto intatto. 

Molti studi confermano che una solida rete sociale è essenziale per il nostro benessere psicologico e non solo: la ricerca più ampia mai realizzata sul tema dagli psicologi della Michigan University, che ha coinvolto 270.000 persone in oltre cento Paesi, è stata pubblicata nel 2017 sulla rivista Personal Relationships. Ne è emerso che una buona rete di amicizie contribuisce al nostro benessere, anche più di quanto possa fare la famiglia, e questo è vero in particolare per le persone di età matura: “Spesso nel corso della vita lasciamo andare le amicizie più superficiali, e manteniamo quelle davvero significative”, spiega l’autore dello studio William Chopik. Senza dimenticare che non è mai troppo tardi per fare incontri interessanti e stringerne di nuove. 

Non è un caso che i film e le fiction incentrati sui personaggi femminili spesso siano proprio storie di amicizia. come lo storico Giulia, del 1977 con Vanessa Redgrave e Jane Fonda o Ricche e famose con Candice Bergen e Jacqueline Bisset, in cui io e la collega dell’epoca – e amica di sempre- sognavamo di identificarci per superare i traumi dei nostri esordi nel giornalismo.

Ma anche, in tempi più vicini a noi, Mamma Mia, in cui la trama romantica perde interesse di fronte all’esilarante coppia di amiche che sostiene la protagonista nei momenti più difficili: “Chiquitita, tell me what’s wrong..” (https://www.youtube.com/watch?v=dmFhcst0s9I )

Le amiche possono avere qualunque età, appartenere a qualunque classe sociale: quando le vedi, per strada o in una sala da thè, le riconosci perché non hanno mai  l’aria di annoiarsi. A volte litigano anche, possono esserci malintesi, esistono, come ci ha insegnato Sex&The City – una delle molte fiction basate sull’amicizia femminile – le “Aminemiche“, e anche i problemi veri. Ma in linea di massima le amicizie vere resistono alle intemperie, e sono una delle cose belle della vita a qualunque età. E quindi, amiche mie, grazie. Questo articolo è per tutte voi.  

Essere amiche: una delle cose più belle, a qualsiasi età

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