Per chi ama davvero i cani tre libri imperdibili di Amelia Belloni Sonzogni

 Un invito a entrare in un mondo particolare, un po’ magico e un po’ sognante, che l’autrice ci schiude davanti

di Paola Emilia Cicerone – giornalista scientifica

“Comunque il libro mi piace: titolo significativo, prefazione di firma autorevole, scopo benefico raggiunto: dare pappe e cure ai miei simili in un canile”: non è consueto aprire una recensione con una frase dell’autore di cui ci si appresta a scrivere, ma quello di cui si parla non è un libro consueto – anzi una serie di libri, che ruotano intorno allo stesso argomento e agli stessi personaggi – e questa non è propriamente una recensione, piuttosto un invito a entrare in questo mondo, un po’ magico e un po’ sognante, che l’autrice ci apre davanti.

Dire che Amelia Belloni Sonzogni racconta storie di animali sarebbe riduttivo. Certo in queste storie c’è un grande amore per i cani, e il racconto di un’esperienza che s’intuisce reale e intensa. Ma c’è anche qualcosa di più, la volontà di dare voce ai protagonisti lasciando che siano loro stessi a raccontare la loro esperienza: un espediente che potrebbe apparire stucchevole se non fosse per la profonda conoscenza che l’autrice, docente di lettere e autrice di numerosi saggi, ha di questi animali. E che, sono certa, farà battere il cuore ai lettori che hanno vissuto esperienze analoghe, ma fornisce anche informazioni utili per conoscere la psicologia canina e comprendere meglio l’esperienza che attende chi scelga di far entrare queste creature nella propria vita.

 Così, la voce narrante di “Io ho sempre parlato, vita di un cane unico con umani normali” è proprio un cane, Pedro. Un cane che non c’è più eppure esiste ancora, nel rapporto che lo lega alla sua umana Elena e nel dialogo col piccolo Giatt, il cucciolo che entra in casa quando il dolore per la scomparsa di Pedro è ancora forte. Proprio attraverso il dialogo con l’amico invisibile, che non ha vissuto l’esperienza drammatica del randagismo, il nuovo arrivato trova il modo per vincere la ritrosia generata dai maltrattamenti subiti e per trovare un suo ruolo nella famiglia umana che lo accoglie: una coppia alle soglie dell’età matura, e soprattutto Elena, di cui intuiamo fragilità e sensibilità, e che il compagno di una vita, più burbero ma in fondo affettuoso, cerca di proteggere dai dolori che inevitabilmente accompagnano la vita con un quattro zampe. Il risultato è una storia dolce- amara in cui si sorride spesso e altrettanto spesso ci si intenerisce di fronte ai dialoghi tra i protagonisti canini. Tra ricordi, rimpianti e progetti arricchiti dalle descrizioni della natura e soprattutto dell’amata Liguria, viste anche in questo caso attraverso gli occhi e il naso di un cane.

Attorno ai protagonisti scorre una galleria di personaggi umani e non, che tornano poi nel libro “figlio” di questo, “ Chiuse le pagine del libro” in cui ritroviamo Pedro e Giatt impegnati a seguire i successi del romanzo che racconta la loro storia, ma anche una serie di bozzetti in cui Pedro ripercorre le vicende più o meno liete dei cani che hanno fatto parte della sua vita. E personaggi già noti ritroviamo anche nei racconti di “Anime animali”, una galleria di ritratti che allarga lo sguardo raccontando non solo di cani ma anche di muli, pappagalli o altri animali che hanno fatto parte, per anni o per un momento, della vita dell’autrice o di suo padre.

Il ricavato delle vendite di questi libri, come già detto, è destinato a canili o progetti per il contrasto del randagismo, specialmente nel sud: un motivo di più per procurarseli; le informazioni si trovano sul sito http://www.ameliabellonisonzogni.it

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