Il bello dei personaggi di fantasia è che non invecchiano mai… E neppure le loro compagne, come nella realtà succederebbe a Eva Kant
Di Paola Emilia Cicerone – giornalista scientifica

100 anni fa, per l’esattezza il 10 giugno 1922, nasceva Angela Giussani che assieme alla sorella Luciana fu la creatrice del celeberrimo Diabolik. E, in occasione dei 60 anni del loro personaggio, Milano ha deciso di intitolare a loro il Giardino di piazza Grandi.
Pertanto, abbiamo pensato di riproporre qui un bell’articolo di Paola Emilia Cicerone che nella sua rubrica del settembre 2020, su questo magazine, aveva scritto di Eva Kant, la compagna di Diabolik, in cui lei giocando si immedesimava da bambina. Per chi l’avesse perso: buona lettura! (minnie luongo)

Il protagonista indiscusso era lui, Diabolik, il ladro tutt’altro che gentiluomo – anche se dotato di un proprio codice di onore – nato negli anni ‘60 dalla fantasia delle sorelle Giussani. Ma nel nostro immaginario Diabolik non esisterebbe senza la sua compagna Eva Kant, bionda e fascinosa ladra di origini aristocratiche che si è conquistata fin dalla sua apparizione nel terzo albo della serie un ruolo importante, dovuto forse al fatto che si trattava di un personaggio assai diverso dagli stereotipi dell’epoca. Già messi in crisi dal successo di un fumetto a tinte forti, dichiaratamente ispirato ai feuilleton francesi, in cui il protagonista era un cattivo. E non mancarono le critiche, assieme ai tentativi d’imitazione- alcuni, come Kriminal e Satanik di un qualche successo – che sempre confermano il gradimento di un prodotto. Ma se oggi le perfide trame di Diabolik possono farci sorridere, i suoi albi hanno ancora estimatori: Astorina non ha mai interrotto le pubblicazioni, arrivando a oltre 800 numeri – con periodicità variata nel corso degli anni – oltre a un bel numero di speciali mentre i primi albi della serie hanno raggiunto quotazioni importanti nel mercato del collezionismo e per gli appassionati c’è un sito ( www.diabolik.it/) che propone gadget e aggiornamenti. Proprio quest‘estate (2020, ndr) uno speciale – Io sono Eva – è stato dedicato alla prima giovinezza della bellissima dagli occhi verdi che deve l’impegnativo cognome alla passione di Angela Giussani per il filosofo di Königsberg: “Un incrocio tra Grace Kelly e Kim Novak”, secondo Concita De Gregorio che ha firmato la preazione di Eva Kant entra in scena, un remake dell’incontro tra Eva e Diabolik pubblicato nel 2018.

Mentre in autunno – in ritardo sulle previsioni per colpa del lockdown – (in realtà il film slitterà all’anno successivo, 2021, ndr) uscirà nelle sale un nuovo film dedicato al personaggio, dopo la pellicola girata nel 1968 e interpretata da John Philip Law Marisa Mell. Nel nuovo Diabolik prodotto da Manetti Bros è Luca Marinelli a indossare la calzamaglia nera, mentre Eva Kant è interpretata dalla bella Miriam Leone. Confermando il successo di un personaggio capace di ritagliarsi un solido spazio nella storia del fumetto, tanto che secondo l’enciclopedia del fumetto “il segreto della longevità e del successo di Diabolik è la presenza di una controparte femminile affascinante e determinata come Eva”.

E in qualche modo Diabolik, e soprattutto Eva, fanno patte della mia infanzia, anche se a me bambina questi fumetti erano proibiti. Trovai il modo di leggerli lo stesso grazie a un’amicizia estiva con un ragazzo poco più grande di me -in realtà un giovane corteggiatore, ma quello lo capii più avanti – che me li forniva e li sfogliava con me, sbrigliando la fantasia per trasformare nostre scorribande a caccia di more nelle avventure dei due eroi. Certamente io, undicenne, grassoccia e piuttosto goffa, avevo ben poco dell’algido fascino di Eva, e per quanto ricordo anche il mio amico non aveva il fisico né l’intraprendenza di Diabolik. Ma per fortuna l’impresa più rischiosa in programma consisteva nel cacciarsi in qualche cespuglio per uscirne vittorioso ma con le mani rovinate, visto che toccava a lui – in quanto maschio, maggiore di età e soprattutto decisamente più alto – spenzolarsi per raggiungere i frutti più maturi e attraenti. Cosa che faceva volentieri per guadagnarsi una parola gentile: se avessi saputo che quella sarebbe stata la massima espressione della mia capacità seduttiva, gli avrei forse prestato un po’ più di attenzione. Ma a me in realtà interessavano i fumetti e le more, e con la fine dell’estate, e il mio trasferimento in un’altra città, finì la nostra amicizia e ahimè anche le letture proibite.
Mi è però rimasta una certa simpatia per Eva Kant, che in anni non facili per le donne – anche quelle dei fumetti – è riuscita rapidamente a conquistarsi, grazie anche alla sua abilità nei travestimenti e nelle arti marziali, un ruolo paritario a fianco del compagno. Oltre a imporsi per decenni come icona visiva, dalla pubblicità a manuali di autodifesa femminile e a un video del 2004 dei Tiromancino in cui la bellissima ladra è interpretata da Claudia Gerini https://www.youtube.com/watch?v=fJbNWsIr-ys