La musica non ha età

La pianista Ruth Slenczynska a 97 anni sta promuovendo un album dedicato alla sua carriera, “perché la musica non deve smettere di dare gioia alla gente”

Di Paola Emilia Cicerone – giornalista scientifica

La pianista nel 1957 e oggi, a 97 anni, in copertina del suo ultimo album, appena uscito

I musicisti che hanno lavorato fino a tarda età non sono pochi: basti pensare che Giuseppe Verdi ha composto il Falstaff a settantasette anni, per non parlare di direttori celebri come Lorin Maazel o Riccardo Muti che hanno diretto o dirigono ben oltre gli ottanta. Esempi che però impallidiscono di fronte a quello della pianista americana Ruth Slenczynska, già bambina prodigio e oggi pianista novantasettenne ma ancora in attività (qui possiamo vederla suonare Chopin nel 2012 https://www.youtube.com/watch?v=gB546B1_ZFo),  tanto da avere firmato di recente un contratto con Decca  per un nuovo disco.

 Un evento che corona una carriera durata novant’anni visto che la Slenczynska, nata nel 1925 in California in una famiglia di emigranti polacchi, ha debuttato all’età di quattro anni per poi esibirsi a Berlino, e all’età di undici anni a Parigi con un’intera orchestra. Durante il suo soggiorno parigino, la giovane pianista ebbe l’opportunità  di incontrare Sergei Rachmaninov , di cui è considerata l’ultima allieva vivente (qui  Slenczynska ricorda l’episodio in un video degli anni ’60 https://www.youtube.com/watch?v=75XnR9iGoIo)   ma tra i suoi insegnanti ci sono anche artisti di valore come Arthur Schnabel e Nadia Boulanger.

La pressione legata alle pesanti tournée e al fatto di essere presentata come “ la prima bambina pianista prodigio dopo Mozart” portò Slenczynska a ritirarsi alle scene all’età di quindici anni, ma negli anni Cinquanta riprese a suonare con successo e nel 1964 accettò l’incarico di artista residente presso l’università dell’Illinois, che mantenne fino al 1987. Nella sua vita ha avuto l’occasione di incontrare diversi presidenti, come Truman e Reagan, oltre ad avere suonato alle celebrazioni per l’insediamento del presidente Kennedy, aver scritto manuali sull’insegnamento del pianoforte, ma soprattutto esibirsi, dedicandosi al prediletto Chopin, a Rachmaninov e a molti altri compositori, e registrare dischi con Decca. Che ora sta lanciando un nuovo album dedicato alla sua carriera, appropriatamente intitolato My life in music. Un’impresa insolita per una donna di novantasette anni, “ma la musica serve a dare gioia alla gente”, ha commentato la pianista, “e se la mia musica riesce ancora a farlo, allora fa il suo dovere”. E a un giornalista che le ha chiesto come affronta questi impegni piuttosto onerosi per una donna della sua età, Slenczynska ha risposto semplicemente “Well, I practice”, faccio esercizio.

Ruth Slenczynska, considerata l’ultima allieva vivente di Rachmaninov, pianista ancora in piena attività

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