Musica, emozioni e ricordi
Di Paola Emilia Cicerone – giornalista scientifica
Per chi, come me, è cresciuto a Roma negli anni ’60, il suono del Natale è quello dolce delle zampogne, all’epoca suonate dai pastori abruzzesi che scendevano in città per guadagnare qualche soldo durante le feste. In quegli anni le decorazioni natalizie erano riservate a poche strade del centro, e le vetrine non si addobbavano come si fa oggi con un mese di anticipo: sapevamo che il Natale era in arrivo quando si sentiva per strada il suono delle zampogne che suonavano semplici melodie:
Anche per questo forse -d’altronde proprio l’italiana “Tu scendi dalle stelle”, composta nel 1754, è una delle più antiche e note melodie natalizie – per credenti e non l’idea del Natale è indissolubilmente legata a quella della musica: da quella sacra alla tradizione anglosassone dei Christmas Carol, ai nostri zampognari e a molto altro ancora. Perché la musica ha, come poco altro, il potere di evocare ricordi ed emozioni: ce lo ricorda anche “NOI. Non erano solo canzonette”, una bella mostra organizzata a Pesaro e dedicata a trent’anni di canzone italiana, che sarebbe bello poter visitare una volta superata l’emergenza ( la chiusura è stata prorogata al 10 gennaio, info www.mostranoi.it/ )
Non spaventi il salto logico: non stiamo parlando di un evento natalizio, ma volendo riflettere su musica, emozioni e ricordi può essere interessante ripercorrere trent’anni della nostra vita attraverso cento canzoni italiane che toccano temi diversi , dal boom economico all’avvento del consumismo, alla contestazione e agli anni della disco music. Un percorso definito da due abbracci storici, quello di Domenico Modugno sul palco di Sanremo 1958 e quello di Paolo Rossi nella notte di Madrid, che nel 1982 laureò l’Italia campione del mondo. In mezzo c’è un’esposizione articolata in due sedi e quattordici aree tematiche che comprende i protagonisti della nostra musica dagli “urlatori” ai complessi, ai cantautori e a voci indimenticabili come quelle di Mina, Sergio Endrigo, Luigi Tenco, Patty Pravo, Lucio Battisti, Ornella Vanoni e molti altri.
Sono stati loro la colonna sonora – e non solo – di un paio di generazioni, se è vero come scrivono i curatori della mostra che “una canzone, non meno di un libro o di un dipinto, sa riflettere il momento storico in cui è stata immaginata, scritta e cantata”. “Nei grandi avvenimenti come in quelli di minor rilievo, la musica narra, descrive, talvolta preconizza e, infine, fissa nella memoria”, si legge ancora nel catalogo. Ed è per questo che in genere i nostri ricordi natalizi hanno una colonna sonora ben precisa. Devono averci pensato anche i molti cantanti italiani che si sono cimentati sul tema: tra loro ci sono insospettabili , autori sofisticati come Piero Ciampi o, in tempi più recenti, Morgan. Ma anche Francesco De Gregori con la sua dolcissima, malinconica “Natale”, una canzone dedicata al rimpianto per affetti lontani che confesso di non poter ascoltare senza versare qualche lacrima. Un’emozione simile a quella che mi coglie quando ascolto Do they know it’s Christmas, la canzone scritta da Bob Geldof e Midge Ure nel 1984 per raccogliere fondi contro la fame in Etiopia, e incisa dalle più popolari voci del momento unite sotto il nome collettivo di Band Aid. Un evento storico – della canzone sono state poi registrate altre versioni con gruppi diversi – che ancora oggi non può non commuovere.
Anche se per molti di noi, meno poeticamente, le canzoni natalizie sono legate alle pubblicità stagionali: per chi ha la mia età Il gospel Happy Days rievoca inevitabilmente lo spot dell’Asti Gancia , mentre Bauli ha stampato nella nostra memoria il ritornello “Baciamoci con Bauli”, sostituito in tempi più recenti da “A Natale puoi” . Senza dimenticare le belle pubblicità della Coca Cola col jingle “Vorrei cantare insieme a voi, in magica armonia ….”
Certo, un pezzo su musica e Natale non sarebbe completo senza menzionare grandi successi internazionali, come la mitica White Christmas, Have Yourself a Merry Little Christmas (lo sapevate che la prima versione è stata incisa da Judy Garland? www.youtube.com/watch?v=MKG5X0QMSWA ) The most wonderful time of the year, naturalmente Jingle Bells e molte altre, inclusi brani pop come Last Christmas degli Wham o All I want for Christmas is you di Mariah Carey. Ma ognuno di noi ha nell’angolo del suo cuore una musica o una strofa speciale. Per me è “C’è la luna sui tetti/e c’è la notte per strada/le ragazze ritornano in tram/ci scommetto che nevica/tra due giorni Natale/ci scommetto dal freddo che fa”.